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Priverno. Udc, la sfida di Matteo D'Arcangeli. «Credo che sia molto facile criticare. Più difficile invece è essere concreti e propositivi...»

Matteo D’Arcangeli candidato UDC per le elezioni politiche 2006 alla Camera dei Deputati Collegio Lazio2. Laureato in giurisprudenza, lavora con una delle maggiori compagnie di assicurazioni d’Europa. 35 anni, nato e residente a Priverno, città alla quale dichiara di essere molto legato e che non lascerebbe mai, motiva la sua decisione di candidarsi e di fare politica con parole semplici ma determinate: “credo che ognuno di noi debba dare un contributo alla società perché criticare è facile mentre lo è molto meno essere propositivi. Ritengo che ognuno debba, per quanto possibile, essere artefice del destino storico dell’epoca in cui vive. Provo un forte senso di aggregazione nei confronti del mio paese ed intendo far acquisire a Priverno un maggiore peso in Provincia”. Le linee programmatiche della sua idea di politica a livello nazionale puntano innanzitutto sulla tutela della famiglia. “Sosteniamo il concetto di famiglia tradizionale. Una delle agevolazioni che vogliamo introdurre è costituita dal bonus per la nascita del primo figlio che consiste in un contributo per la mamma al fine di permetterle di stare vicino al bambino per i primi anni di crescita. Sempre a tutela della famiglia, siamo favorevoli alla decurtazione delle tasse per tutti i nuclei familiari costituiti da più di un figlio e per la concessione di un bonus per l’acquisto del latte in polvere. Crediamo nei valori e nei principi cristiani anche relativamente al modo di concepire, quindi, la famiglia e siamo convinti che l’associazionismo sia una forma di comunicazione e di socialità educativo soprattutto per i più piccoli. Da qui la necessità di riscoprire, tutelare e sostenere le associazioni cattoliche proprio perché improntate ad uno spirito socialmente educativo”. Alla base del suo programma politico altri punti: la detrazione fiscale per il contratto di locazione per l’affitto di una prima casa; agevolazioni per lo studio e l’acquisto di libri a chi ha reddito più basso, con contributi che possano aiutare le famiglie in difficoltà; più sicurezza per i cittadini in tema di criminalità; una politica serrata capace di creare occupazione giovanile con uno sgravio per le imprese che assumono; l’incremento di corsi formativi e tirocini post – laurea presso le aziende puntando alla riscoperta di lavori tradizionali provenienti dal mondo dell’artigianato; un coinvolgimento maggiore del mondo femminile in ambito occupazionale e nel mondo della politica; la tutela del made in Italy invogliando le piccole e medie imprese a confezionare un prodotto di alta nicchia, il più competitivo possibile, per contenere e respingere soprattutto il mercato cinese costituito da prodotti non solo a basso costo ma spesso qualitativamente scadenti. A livello locale D’Arcangeli affonda le sue scelte politiche soprattutto nella volontà di incrementare la visibilità di Priverno a livello provinciale e regionale puntando sul turismo e sulla viabilità. “ Ho intenzione di soffermarmi molto sulla viabilità, allo stato attuale dei fatti, piuttosto scadente nella provincia di Latina. Basti pensare, e un esempio valga per tutti, al tempo che si impiega per arrivare a Latina da Formia. Uno dei problemi più urgenti da risolvere rimane quello della SS 156 che collega, in maniera del tutto inadeguata, due province. La soluzione, a mio avviso, potrebbe essere un raddoppio. Sono, inoltre, favorevole alla Cisterna – Valmontone che darebbe la possibilità di avere uno snodo autostradale nella parte nord della provincia di Latina.Avendo una viabilità più adeguata, tutta la provincia e la regione ne trarrebbero beneficio a livello aziendale per lo scambio e lo spostamento delle merci. Per quanto riguarda poi lo sviluppo turistico, ritengo che Priverno abbia tutte le carte in tavola per costituire una validissima alternativa alla costa dove è necessario potenziare le strutture attualmente presenti dal momento che, dopo il mare, il turista opportunamente informato, potrebbe anche decidere di rivolgere la sua attenzione alle bellezze dell’entroterra. Lo sviluppo turistico comporterebbe, a catena, una maggiore crescita occupazionale. Infine rimango convinto della esigenza di rilanciare i paesi dell’area lepina con la possibilità di reinserire, in tali territori, uffici di importanza primaria per l’utenza per rivolgersi ai quali attualmente, bisogna arrivare a Latina. Credo sia una perdita troppo ingente, questa, per i paesi di tutti i Lepini. Propongo quindi di consorziarli senza essere costretti a fare spostamenti e quindi a percorrere tanti chilometri”.

Mauro Cascio


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