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Latina. Elezioni, liberali a sinistra. La Rosa nel Pugno: «Una battaglia per la laicità del nostro Paese». Emma Bonino per il Quirinale...

Le note di Vasco Rossi, gli applausi scroscianti per Emma Bonino e Enrico Boselli: si è aperta così la conferenza di presentazione della campagna elettorale della Rosa nel pugno, all' Hotel Ergife di Roma. A moderare il dibattito, seguito in platea da personaggi di spicco del mondo della cultura e dello spettacolo, come Oliviero Toscani, Stefano Disegni, Antonella Elia, Carlo Mazzantini e Oriella Dorella, fieri di annunciare che è la prima volta che partecipano ad una manifestazione elettorale, è il giornalista di Rai Tre Toni Garrani. I lavori sono stati inaugurati da un video che ritraeva alcuni dei simboli e dei momenti più importanti della storia dei vari componenti del movimento. Grandi applausi hanno accolto le immagini di Emma Bonino, di Enrico Boselli (specialmente quella dell'abbraccio tra i due leader, che di fatto sancì la nascita della Rnp), e di Luca Coscioni, leader dell'associazione che porta il suo nome e presidente dei Radicali italiani, deceduto lo scorso 20 febbraio. Più tiepida invece la reazione dei presenti all'unica sequenza del video che ritraeva Romano Prodi, leader dell' Unione. Prima dell'apertura del dibattito, sul maxischermo allestito dietro al palco sono scorsi i sei punti cardine della campagna elettorale del partito: scuola pubblica, Pacs, stato laico, diritti delle donne, giustizia e ricerca scientifica. Tutto all'insegna dello slogan: "Il 9 e 10 aprile un voto. Di laicità".
«Invitiamo i nostri alleati a non prendere tutte le decisioni prima di conoscere l'esito delle urne. Potrebbe esserci infatti una bella sorpresa costituita dal fatto che la Rosa nel pugno diventi la quarta forza della coalizione di centrosinistra». È l'augurio, ma anche l'avvertimento lanciato agli alleati, del segretario socialista Enrico Boselli. «Mi sembra - sottolinea Boselli - che ci sia la tentazione dentro il centrosinistra, di distribuire sin da adesso, e prima di conoscere i risultati del voto, ruoli e funzioni. Non mi riferisco a quelle di carattere minore che hanno fatto in certi casi aumentare il numero delle promesse di sottosegretariati a livelli francamente fantomatici. Mi riferisco invece ad alcuni ruoli chiave che dalla lettura dei giornali sono oggetto di una intensa e continua trattativa». Trattativa dalla quale, accusa il leader socialista, "è stata del tutto esclusa la Rosa nel pugno, dando per scontato che dopo il voto avrà scarso peso". E, osservando che "la partita sembra essere ristretta a Ds, Margherita e Rifondazione", Boselli invita ad aspettare l'esito del voto e rilancia l'ipotesi delle primarie per l'elezione del capo dello Stato. "In questo modo nessuno potrebbe parlare di inciucio".
«Berlusconi - ha proseguito Boselli - non si pone limiti nel cercare di rivestire tutti i ruoli possibili e immaginabili: l'agitatore propagandistico a Roma come il grande statista a Washington, il prestigiatore a Porta a porta come il demagogo in giro per l'Italia. Tutto ciò ha un obiettivo: far perdere di vista il confronto sullo stato reale del Paese. Di questa impostazione - aggiunge Boselli - ne abbiamo avuto purtroppo un esempio proprio ieri con gli attacchi propagandistici fatti contro l'Unione prendendo a pretesto i gravi incidenti verificatisi a Milano». Boselli critica la reazione del centrodestra ma non risparmia una stoccata a Rifondazione comunista: "Noi come Rosa nel pugno abbiamo più volte messo in guardia l'Unione e, nell'Unione, Rifondazione comunista dal prestare il fianco alle critiche con atteggiamenti troppo comprensivi e inclusivi nei confronti dell'estrema sinistra. Noi avremmo preferito che Bertinotti si fosse collocato più a sinistra nella difesa dei Pacs o nel rifiuto del finanziamento pubblico delle scuole private, paritarie o no che siano, invece che candidando nelle proprie liste un esponente di estrema sinistra come Caruso". "Non ci sono mai piaciute " ha affermato ancora il leader dello Sdi, invitando la magistratura a evitare atti che potrebbero essere rinviati di qualche settimana - le inchieste giudiziarie che esplodono sui giornali e sulle televisioni durante i giorni della campagna elettorale. Non abbiamo cambiato opinione su questo argomento". Pur definendo "un attentato gravissimo ai diritti dei cittadini e alle regole democratiche" l'inchiesta di spionaggio politico, che ha provocato le dimissioni del ministro della Salute Storace, Boselli afferma che la Rosa nel pugno "non appartiene alla categoria alla quale è iscritto il presidente del Consiglio: quella dei garantisti a giorni alterni poiché non è trascorso molto tempo da quando Berlusconi, passando da garantista a giustizialista, aveva cercato di sfruttare a suo vantaggio la questione Unipol contro Fassino e i Ds".
E se l'obiettivo primo è far cadere Berlusconi "perchè - come tuona Pannella rivolto agli elettori del centrodestra - la vera battaglia radicale socialista e libera è nell'Unione", gli avvertimenti al centrosinistra sulla rotta da seguire, in caso di vittoria, riempiono gli interventi dei leader e scaldano la sala. "A D'Alema con una raccomandata dico: basta inciuci, basta bicamerali, elezioni primarie per il Colle", chiarisce subito Capezzone. "Se Capezzone manda una raccomandata a D'Alema, che io sottoscrivo " aggiunge Roberto Villetti -, io rivolgo un messaggio tramite corriere a Berlusconi: la Rosa nel pugno è la forza decisiva per sconfiggere il centrodestra e voltare pagina. La laicità - afferma Villetti - è alla nostra base e non è, come dicono, una questione parziale perché la laicità ha un rapporto strettissimo con la libertà. Non faremo - ha concluso l'esponente socialista - l'agenzia specializzata in laicismo ma la forza per sconfiggere il centrodestra".
Spetta all'ex Ds Buglio, durissimo insieme all'altro fuoriuscito Turci contro l'establishment diessino, invocare il nome di Emma Bonino per il Quirinale. Tutti per Emma dunque e non solo tra i politici con lo scrittore Mazzantini che la definisce "una donna da amare" e Oliviero Toscani che confida: "Marco è stato politicamente la mia forza fisica, Emma la mia coscienza". E lei, invocata e applaudita al punto da raccogliere una standing ovation dalla manifestazione, non si tira indietro: "Anch'io potrei fare il mio ruolo e dare il mio contributo. Con il 9 aprile - dice Bonino - è in gioco l'assetto generale del Paese. È possibile sapere qualcosa di più dei pettegolezzi? Ci si chiede di votare il programma dell'Unione ma nulla ci si dice di chi sta negoziando i posti a seconda dei bilancini. E non è che non ne parlano: se ne parla nei caffè, tra D'Alema e Marini sono impegnati una decina di oligarchi e di chierici. E allora l'unico modo per laicizzare il processo, sostiene la leader radicale, sono le primarie.

Mauro Cascio


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