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Latina. Elezioni, liberali a destra. Benedetto Della Vedova: «Impossibile governare con il 20% di sinistra massimalista e staliniana»

«Nel confronto televisivo dell'altra sera, Silvio Berlusconi ha giustamente richiamato l’attenzione sul fatto che la coalizione guidata da Romano Prodi, al di là dei proclami del Professore, sarà caratterizzata per il 20% da parlamentari della sinistra massimalista, statalista e antiamericana». Osserva Benedetto Della Vedova dei Riformatori Liberali, il gruppo radicale che ha deciso di non seguire Capezzone e Pannella nella Rosa nel Pugno: «Forse Berlusconi ha fatto anche un piccolo "sconto" a Prodi, non mettendo nel conto dei conservatori una parte di deputati e senatori diessini, quelli alla Salvi e alla Mussi. La replica di Prodi sul fatto che Bertinotti sia "uomo d'onore" prescinde dalla politica e non è attendibile: Bertinotti vuole cose diverse - sulle tasse e sulla Tav, ad esempio - da quelle che Prodi dice di volere. Ci aspettiamo che nel prossimo dibattito televisivo il Presidente del Consiglio, dopo avere ieri rivendicato puntigliosamente le cose fatte, incalzi il candidato del centrosinistra sul fronte della libertà e della responsabilità degli individui come ispirazione principale per il futuro del centrodestra e come discrimine nei confronti della "macchina da guerra" di ispirazione statalista guidata da Prodi».
«In caso di vittoria del centrosinistra, saranno oltre 100 i deputati che si richiamano esplicitamente al comunismo o fanno comunque parte della sinistra antagonista, antiamericana e antimercato. Come si arriva a questa cifra ? Il conto è presto fatto. Rifondazione comunista, data oltre il 6 %, otterrà circa 45 deputati. I Comunisti italiani e i Verdi no global, attorno al 2%, avranno circa 15 deputati ciascuno. Nei Ds, il correntone e l’area Salvi avranno il venti per cento dei circa 130 deputati diessini eletti nella lista dell’Ulivo, cioè circa 26 deputati. Tirando le somme si arriva a quota 101 deputati su 340, pari al 30 % - e non al 20% - dei deputati complessivi del centrosinistra. Una vera e propria carica dei 101 contro ogni ipotesi di modernizzazione e di crescita del Paese».
«L’estate scorsa, quando i Riformatori Liberali hanno scelto il centrodestra, la partita elettorale sembrava chiusa in partenza. Se oggi la CdL, contrariamente alle previsioni, ha recuperato e ancora può puntare a vincere le prossime elezioni è solo grazie all’impegno e alla forza messe in campo dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. In queste ultime e decisive settimane di campagna elettorale occorre rilanciare lo spirito e le parole d’ordine della "rivoluzione liberale", la cui neccesità ed urgenza non sono venute meno, in Italia come in Europa. Contro lo statalismo tecnocratico e paternalista della sinistra di Romano Prodi, la CdL deve tornare a proporre con forza la diminuzione del carico fiscale, la difesa e l’accentuazione delle misure di liberalizzazione del mercato del lavoro e degli altri mercati caratterizzati da posizione di rendita e la immissione sul mercato di una parte consistente del patrimonio pubblico, unica via maestra per la riduzione del debito pubblico, contenuta nel programma del centrodestra. Se poi si considera che lo stesso Prodi ha affermato di condividere pienamente le analisi e le proposte della CGIL (quella CGIL che vuole sostanzialmente abolire la legge Biagi) si può comprendere quale scelta di conservazione sia il voto per l’Unione».

Mauro Cascio


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