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Latina. Elezioni, in alto a sinistra. Sesa Amici: «Domani con Romano Prodi per far toccare con mano ai cittadini le nostre proposte concrete»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS con Maria Teresa Amici (detta Sesa), candidata alla Camera dei Deputati nella lista Ulivo per il Collegio Lazio 2. La campagna elettorale è nel pieno svolgimento e - per il centro sinistra - martedì 28 aprile sarà a Latina il leader dell'Unione, Romano Prodi, che incontrerà i cittadini alle ore 18.00 al Palasport, in una "intervista-dibattito" condotta da Lilli Gruber. Che tipo di incontro sarà?
«È un appuntamento che offriamo all'intera città. Questa provincia ha dato un risultato straordinario, quando si è dovuta indicare la leadership dell'Ulivo in Prodi, con oltre 30.000 votanti. È un evento popolare, politico, per capire le ragioni, i programmi, le idee, della campagna elettorale. È un evento che giunge a pochissimi giorni dalla scadenza della campagna elettorale, per noi diventa un bilancio, di tanti incontri, di tanta curiosità e per capire che in una provincia che ha votato, anche nelle ultime elezioni regionali per il centro destra, si aprono seriamente delle prospettive di cambiamento. A quella curiosità la presenza di Romano Prodi offrirà sicuramente la sostanza di proposte concrete e quindi noi ci aspettiamo un grande evento, che stiamo costruendo in maniera meticolosa in tutta la provincia. Per quanto riguarda la scelta forte, ma significativa, simbolica, del Palasport, è per una straordinaria presenza di popolo che segnerà l'idea che anche l'Ulivo in questa provincia ha iniziato un cammino di cambiamento e credibilità maggiore nei confronti dei cittadini»
Perché proprio il Palazzetto dello Sport?
«Intanto perché è sempre il luogo in cui avvengono grandi eventi, anche sportivi, che mettono insieme generazioni anche diverse di grande presenza. Per l'Ulivo di questa provincia è una grande sfida, perché conterrà oltre 2000 persone; noi ne aspettiamo molte di più ed è chiaro che dovevamo garantire l'agibilità dell'ascolto e non restringerci in uno spazio chiuso. Questa mi pare una scelta molto significativa».
Andrea Apruzzese
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