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Latina. Elezioni, la sinistra e l'occupazione. Goffredo Bettini: «Molti italiani arrivano a mala pena a fine mese, sotto la soglia di povertà»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS con Goffredo Bettini, capolista dei Ds nel Lazio per il Senato.
La campagna elettorale è al giro di boa, ed i toni sono molto accesi: quali le prospettive e i temi per i Ds?
«I temi sono le condizioni di vita dei cittadini. Noi stiamo cercando di fare una campagna elettorale sulla vita della gente, sulle prospettive di riscatto dell'Italia da una situazione così difficile nella quale è stata gettata da cinque anni di governo della destra. Io penso che dobbiamo fare questo, perché lo dobbiamo al popolo italiano che ha mille energie e tante possibilità di riscatto. Oggi il nostro è un Paese fermo, che non cresce, dove l'occupazione è precaria, le famiglie non arrivano alla fine del mese, molti sono sotto la soglia di povertà. Portiamo avanti una campagna elettorale di verità, e se domandassimo ai cittadini se stanno meglio o peggio rispetto a cinque anni fa, moltissimi risponderebbero che stanno peggio, quindi io penso che cambiare sia un dovere. Berlusconi sta facendo una campagna elettorale per cambiare il tema dello scontro, lo pone su uno scontro ideologico, vuole spaccare la Confindustria, vuole ideologizzare i rapporti con i vari poteri dello Stato: è un uomo di divisione, che tenta di nascondere così il suo fallimento. Noi dobbiamo fare il contrario, essere una forza serena, che porta avanti la questione dei problemi della gente, con molta serietà, senza dare illusioni, senza fare promesse fatue, ma lavorando ogni giorno con passione, concretezza e tenacia».
Uno dei temi principali è il taglio di cinque punti del cuneo fiscale, da realizzare nei primissimi mesi del futuro governo, in caso di vittoria del centro sinistra. Il centro destra ribatte che così facendo c'è però il rischio che i conti non tornino e - quindi - la necessità di mettere di nuovo la mano nelle tasche degli italiani.
«No, si rischia semplicemente di fare pagare le tasse a tutti quelli che le devono pagare, di tagliare gli sprechi inutili, di razionalizzare il sostengo che oggi è a pioggia clientelare sulle imprese. Se si fa una politica di questo genere, si arriva alla possibilità di far pesare meno il costo del lavoro e quindi i lavoratori avranno più soldi in tasca e gli imprenditori avranno meno peso per il loro rilancio competitivo».
Andrea Apruzzese
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