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Latina. Bambini vivaci e disattenti a scuola? I Verdi: «Attenzione alle nuove presunte malattie. E ai nuovi, pericolosi, psicofarmaci...»

Si chiama disturbo dell’attenzione e dell’iperattività (Adhd), la presunta malattia che si starebbe diffondendo tra i giovanissimi scolari e per curare la quale vengono prescritte massicce dosi di psicofarmaci. Il fenomeno partito dagli Usa si sta rapidamente diffondendo nei paesi dell’occidente. Circa un mese fa le istituzioni federali degli Usa per il controllo della salute, per arginare l’eccessiva diffusione, hanno dovuto rendere obbligatorio l’applicazione sulle confezioni farmaceutiche di un riquadro nero con un forte richiamo ai rischi di morte e altre gravi conseguenze legate al loro uso. “Nel nostro paese - dice il capogruppo dei Verdi alla Regione Lazio Filiberto Zaratti - il coordinamento nazionale comitati dei genitori della scuola, ma anche un vasto arcipelago di associazioni che operano a tutela dei minori, hanno lanciato un forte allarme sulla possibilità che anche in Italia si somministrino psicofarmaci ai minori in relazione all’Adhd. Il rischio è concreto, perché è operante il progetto nazionale ‘Prisma’, uno screening comportamentale su alunni della scuola dell’obbligo per rilevare l’incidenza della Adhd, è stato poi riammesso in commercio in fascia A il Ritalin, sostanza utilizzata nel trattamento psichiatrico farmacologico dell’Adhd. Infine il ministero della Salute starebbe progettando l’apertura di centri regionali per la somministrazione di psicofarmaci ai minori, nel Veneto ne sarebbero già stati autorizzati dodici”. “È per questi motivi - spiega Zaratti - che ho presentato un’interrogazione urgente in consiglio regionale per sapere se anche nella regione Lazio sono previsti protocolli diagnostici terapeutici dell’Adhd con psicofarmaci e se gli istituti scolastici della nostra regione siano stati interessati dal progetto Prisma. Al Presidente Marrazzo e agli assessori regionali Battaglia e Costa ho chiesto che siano poste in essere tutte le misure cautelative e eventuali limitazioni alla somministrazione indiscriminata di sostanze psicoattive a bambini e adolescenti”. “Un’iniziativa necessaria - conclude Zaratti - perché sull’origine dei disturbi comportamentali e dell’apprendimento è in corso un profondo dibattito scientifico dal quale non emergono indicazioni univoche che giustificano l’utilizzo di psicofarmaci. Occorre invece ricercare nelle dinamiche sociali e familiari il motivo e l’origine dei disagi dell’infanzia che non possono essere affrontati con l’uso di psicofarmaci che creano dipendenza e intossicazione nelle giovani generazioni”.

Andrea Apruzzese


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