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Rimini. Massoneria, si è chiusa la Gran Loggia 2006 "Laicità è libertà". Il Gran Maestro Gustavo Raffi: «A scuola niente catechismi confessionali»
La Massoneria per la società è "un valore aggiunto perché mira esplicitamente a formare ed educare un cittadino maturo, capace di affrontare le sfide poste dalla complessità sociale in un'epoca di angosce e conflitti" che spesso mettono in crisi l'equilibrio del mondo.
Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia
di Palazzo Giustiniani, in una nota diffusa al termine della
Gran Loggia 2006, che ha chiuso i lavori a Rimini e che quest'anno era dedicata al tema "Laicità è Libertà".
«Chi riteneva che la funzione storica della Massoneria si
fosse ormai esaurita è ormai costretto a ricredersi», ha
aggiunto, testimoniando la continua crescita associativa: gli
iscritti sono oltre 17.000, distribuiti in 645 Logge (35 in più
dell'anno precedente) e quasi 1.800 persone hanno chiesto
nell'ultimo anno di entrarne a far parte.
«Oggi in Italia opera una Massoneria al passo coi tempi - ha
concluso - in grado di interrogarsi sui grandi problemi dell'
umanità, sulle sfide aperte, sensibile alle sofferenze che da
più parti della società emergono attraverso nuove forme di
povertà e di emarginazione, solidale con i più umili e con
coloro che sono indifesi». «L'enfasi smodata per la
privatizzazione del sistema scolastico a scapito di quello
pubblico crea il rischio fondato di potenziare scuole
prettamente religiose, che non formino cittadini di una società aperta, ma fedeli appartenenti a comunità separate ed in prospettiva antagoniste». Queste le parole di Raffi, che non può rinunciare anche ai valori di Tolleranza della istituzione che rappresenta.
«Vorremmo veder realizzare una scuola dell'accoglienza,
dotata pienamente dei mezzi necessari per affrontare una sfida secolare, quella di un'integrazione rispettosa delle culture di provenienza, ma non subordinata agli estremismi intolleranti, che educhi alla pace ed alla conoscenza dell'altro e dei suoi valori: insomma, una comunità educante e non un ghetto di lusso o per poveri, a seconda dei casi».
Secondo il Gran Maestro "le recenti proposte volte a
introdurre l'insegnamento della religione islamica nelle scuole italiane, perseverando nell'errore commesso in precedenza a favore della religione maggioritaria nel nostro paese, destano profonda inquietudine nei Liberi Muratori".
«La nostra obiezione di fondo è che la scuola pubblica non
è e non deve essere un luogo dove si impartiscono catechismi di sorta, e per questa ragione noi crediamo che ogni insegnamento confessionale sia in tale sede inappropriato e inopportuno.
Occorre, invece, inserire nei programmi scolastici uno studio serio e articolato della storia delle religioni, che permetta di conoscere culture e società diverse ma sempre più in mutuo contatto, si' da creare i percorsi della coesistenza, del dialogo e della conoscenza dell'altro», ha concluso.
Mauro Cascio
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