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Latina. Elezioni. Alla fine fu il tanto temuto pareggio. Alta la percentuale di votanti. E il crollo di Berlusconi e Forza Italia non c'è

E alla fine fu il tanto temuto pareggio. Dopo dodici ore dalla chiusura dei seggi (e meno male che avevamo detto tutti che questa volta lo spoglio sarebbe stato molto più veloce, in quanto erano da contare solo i partiti e non più le preferenze, e che - quindi - per le 22.00 sarebbe finito tutto), alle 3 del mattino le urne hanno consegnato un'Italia sostanzialmente spaccata in due. Alla Camera dei Deputati l'Unione ha ottenuto 19.001.684 voti (pari al 49,805%), mentre la Casa delle Libertà ha ottenuto 18.976.460 voti (pari al 49,739%). Al centro sinistra vanno quindi (grazie al premio di maggioranza previsto nella nuova legge elettorale) 340 seggi, contro i 277 del centro destra. Situazione completamente ribaltata al Senato della Repubblica, dove la maggioranza va alla Casa delle Libertà, con 17.153.256 voti, pari al 50,212%, mentre l'Unione ha ottenuto 16.725.077 voti, pari al 48,958%. I seggi finora assegnati sono quindi 153 per il centro destra e 148 per il centro sinistra, ma restano ancora fuori dal riparto i sei seggi dell'estero (i conteggi stanno andando molto a rilento e - alle 3;30 del mattino siamo fermi a 161 sezioni scrutinate su 896). Il dubbio è naturalmente quello di una reale governabilità del Paese: la vittoria del centro sinistra alla Camera consente all'Unione di avere i 340 seggi spettanti, ma come controbilanciare la maggioranza del centro destra al Senato? Gli impegni per il nuovo Parlamento non mancano, e sono anche a scadenze brevissime, a partire dall'elezione (a maggio) del Presidente della Repubblica che - ora più che in altri periodi della Repubblica - dovrà essere una figura di riferimento. Sarà possibile un accordo trasversale come quello che portò, sette anni fa, all'elezione al primo turno di Carlo Azeglio Ciampi? Resta da sottolineare il dato relativo all'affluenza alle urne, che segna un forte impegno della popolazione nel voto: la percentuale finale è infatti dell'83,6% contro l'81,4% delle precedenti elezioni politiche del 2001 (quando però, ricordiamo, si votò nella sola giornata di domenica). Analizzando i dati relativi al voto nella provincia di Latina non emergono grandi sorprese: il territorio si conferma infatti fortemente di centro destra. Al Senato della Repubblica i partiti della Casa delle Libertà vincono con il 62,99%, contro il 36,55% ottenuto dal centro sinistra. Forza Italia si conferma primo partito, con il 33,26%, seguito da Alleanza Nazionale con il 17,69% e dall'Udc con l'8,09%. Nel centro sinistra i Ds sono il primo partito, con il 13,78%, seguiti dalla Margherita con il 7,6% e da Rifondazione Comunista con il 5,48%. Alla Camera dei Deputati il dato non si scosta di molto: 62,32% per la Casa delle Libertà e 37,67% per l'Unione. Forza Italia è il primo partito, con il 32,77%, seguito (nella Casa delle Libertà) da Alleanza Nazionale con il 17,92%. L'Udc si attesta al 7,9% mentre, sul fronte opposto, l'Ulivo ottiene il 23,56%. In attesa di analizzare in dettaglio ogni singolo voto, e di avere le preferenze, chiudiamo con una curiosità: il paese che - in provincia di Latina - ha dato la vittoria più schiacciante al Senato per la Casa delle Libertà è stato San Felice Circeo, con il 75,43%, mentre quello che ha dato la vittoria più forte all'Unione è stato Ventotene, con il 67,06%.

Andrea Apruzzese


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