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Latina. La Marina, le idee, i concorsi. Massimo Rosolini: «Le criticità esistono. Per questo c'è bisogno di interventi così seri ed importanti»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS con Massimo Rosolini, assessore all'Urbanistica del Comune di Latina. Il concorso internazionale di idee per la riqualificazione della Marina di Latina ha avuto anche un grande successo a livello di ricerche universitarie: molti studenti hanno infatti scelto di basare la loro tesi di laurea in Architettura proprio sui temi del concorso lanciato dal Comune.
«Si, è stata notevole la quantità di interesse, anche accademico, sul concorso, non solo di Amministrazioni che, sulla nostra falsariga, stanno promuovendo situazioni analoghe. Il prof. Damato ha spiegato stamattina come intende far lavorare i suoi studenti della Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari su questo tema. La cosa interessante è che il prof. Damato ha trovato la formulazione dei nostri temi estremamente stimolante dal punto di vista della ricerca e dello studio, non solo nel modo in cui noi abbiamo impostato il problema, ma anche in vista di una sorta di "restauro" del paesaggio. Damato costituirà proprio un gruppo di lavoro sul tema della riqualificazione di Latina e ha già detto che arriverà a delle pubblicazioni, la prima delle quali sarà un libro sulla storia urbanistica di Latina, ed ha citato la possibilità - anzi la certezza - che Latina avrà un posto nella Biennale di Architettura di Venezia del prossimo anno, dove c'è proprio il tema del centro-sud Italia».
Restiamo sulla Marina di Latina: molte sono le criticità, a partire dai campeggi (con i proprietari dei quali l'Amministrazione Comunale ha iniziato un dialogo), per finire con le ville più o meno abusive e con le altre costruzioni che impediscono la visione del paesaggio. Come risolvere queste criticità?
«Io l'ho sempre definita come una grande sfida, questa riqualificazione e questo restauro della Marina e del paesaggio. Naturalmente le criticità esistono, se non esistessero, non ci sarebbe bisogno di un intervento così importante. Tutti gli aspetti saranno considerati. Il discorso dei campeggi è stato affrontato e stiamo giungendo ad una nuova disposizione, ma il problema è delocalizzare tutto ciò che oggi è distribuito in modo disordinato lungo la costa, in particolare sul lungomare. Come si fa a delocalizzare questa aggressione che la costa ha subito? Posizionando in un territorio più ampio, da Borgo Sabotino a Borgo Grappa, tutta questa massa di costruzioni. Era il tema del concorso, dal quale abbiamo avuto 46 progetti e proposte che saranno tutti esaminati per trarre da lì una serie di indirizzi che saranno completati e messi a confronto con i pareri dell'Amministrazione e della politica. Il piano non sarà una cosa semplice, anzi sarà complessa, e dovrà avere al suo interno tutti i meccanismi urbanistici, oltre che l'immagine generale, per questa rigenerazione del territorio. Noi abbiamo una grande quantità di cubatura abusiva, ma anche una grande cubatura che invece è legalizzata, ed avremo quindi una serie di approcci diversi, a seconda delle diverse problematiche. Voglio però sottolineare oggi che, oltre agli interessi accademici, registriamo anche l'interesse di altre Amministrazioni. Sulla prima pagina dell'inserto specializzato del "Sole 24 Ore" "Progetti e Concorsi di Edilizia e Territorio", si parla del fatto che Bari ed Agrigento, due importanti realtà nazionali, sull'esempio di Latina faranno il percorso analogo di un concorso per la riqualificazione del loro territorio. Questi sono segnali importanti che ci dicono che ci siamo mossi secondo un metodo valido che può essere preso ad esempio, e che abbiamo puntato su una qualità notevole del territorio e che tutte le energie che spendiamo su questo progetto sono ben spese».
Già nel 2003 due studentesse romane della Facoltà di Architettura erano state colpite dall'idea del concorso internazionale lanciato dal Comune e decisero di realizzare la loro tesi di laurea ipotizzando un progetto di recupero dell'area. Luisa Moretti e Simona Odorisio (di Ardea e di Velletri) sorvolarono quindi la zona con un ultraleggero per studiarla approfonditamente. Dalla loro esperienza nacque la tesi "La Marina di Latina: interventi di architettura tra degrado edilizio e ricchezza ambientale" che, discussa all'Università di Roma Tre, fu premiata con la votazione di 110/110.
Nei giorni scorsi, due studentesse di Ferrara, Claudia Danese e Luisa Cerlini, sono state a Latina per studiare da vicino i progetti partecipanti al concorso: hanno deciso anche loro di svolgere una tesi di laurea sul concorso, così come una studentessa del Politecnico di Torino, Daniela Ruggeri. Analogamente, anche presso la facoltà di Architettura dell'Università La Sapienza di Roma, gli stessi docenti propongono ai loro studenti di concentrarsi sul progetto pilota di Latina per l'elaborazione della loro tesi.
Andrea Apruzzese
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