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Latina. Doolin Street. Maria Corsetti: «Caro Mauro, quelli della nostra generazione prima di fare una cosa facevano sacrifici agli dei»
Caro Mauro, ieri ad un certo punto mi sembrava di vivere dentro un film americano, di quelli che dicono qua ci mettiamo un grattacielo ed il giorno dopo eccolo lì. Noi apparteniamo ad un’altra cultura, a quella che prima di fare qualcosa ci pensa bene, si consulta, fa sacrifici agli dei, aspetta il momento che le stelle nel cielo siano tutte allineate.
Si discuteva della Casa della Musica. L’incontro era di quelli chiarificatori tra il Sindaco Vincenzo Zaccheo e il comitato di cittadini che chiede che nella struttura dell’ex Consorzio agrario sorga un tempio dedicato alla musa Erato. Che è un’idea bellissima. Il Sindaco è portatore di un’altra nobile idea: realizziamo una biblioteca e magari lasciamo lo spazio per un auditorium. Intanto Luca Barbareschi dice: ma che ci faccio io con sole tre teatri nel complesso del D’Annunzio? Uno spazio deve uscirci anche per le mie attività. Interviene di nuovo il Sindaco che fa presente che la cultura richiede anche servizi, come un posto dove prendere un caffè o consumare un tramezzino o uno spazio commerciale per il merchandisig. Mettiamoci pure questo. Però dove le parcheggiamo le macchine? Facciamo un parcheggio sotterraneo, mi pare ovvio così il privato ci investe e guadagna con gli introiti. Come se non fosse notorio che a Latina piuttosto che pagare mezzo euro di parcheggio si f
anno calcoli statistici da premio Nobel sulla possibilità di prendere o meno la multa.
Ad un certo punto è nata l’idea – e giuro che non me ne ricordo la paternità – di fare 14 piani di biblioteca a Palazzo Key. È partita un’ovazione. L’ipotesi ha messo d’accordo Cefaly, Rosolini, Visari e tutti gli intervenuti. Bisognerà ora sentire che ne pensa la proprietà di palazzo Key che ha i lavori bloccati da anni.
Maria Corsetti
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