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Latina. 25 aprile, gli angloamericani ci liberarono dall'incubo nazifascista. Rita Silano (Udeur): «Per non dimenticare mai gli errori»

«Il 25 aprile è l’anniversario della liberazione del nostro paese dal nazifascismo, il culmine del risveglio della coscienza nazionale e civile Italiana, del riscatto morale dopo ventanni di dittatura fascista. La storia dell’Italia repubblicana e democratica fonda interamente le proprie basi nell’esperienza dell’antifascismo. Non voglio assolutamente cadere nella retorica resistenziale, ma dare uno spunto di riflessione e sfatare una teoria storiografica revisionista che, negli ultimi anni, è molto di moda: la Resistenza come “guerra civile”. La Resistenza fu un momento edificante in cui si affrontarono i sostenitori della libertà, della democrazia e della giustizia sociale contro gli adulatori della tirannide di cui furono essi stessi le prime vittime, “una guerra politica, popolare ….. .Una guerra democratica, in duplice senso, in quanto democratico è il suo metodo ed è democratico il suo fine ultimo, l’abbattimento di una dittatura e l’instaurazione di un regime fondato sulla partecipazione popolare al potere». Queste le parole di Norberto Bobbio. Osserva Rita Silano, coordinatore comunale dell'udeur. «Nel rispetto per tutti i morti che combatterono su entrambi i fronti in buona fede, per i dolori e per le sofferenze che furono costretti a subire, mi oppongo fermamente ai tentativi della destra italiana ditrasformare il 25 aprile nel giorno della pacificazione o riconciliazione nazionale per ricordare i morti: i morti, tutti i morti, si commemorano il 2 novembre. Il 25 Aprile è iniziato un percorso di democrazia, la Repubblica italiana nasce dal libero e democratico voto del popolo il 2 giugno 1946 per l’elezione di un’Assemblea Costituente, con la confluenza delle principali forze e delle maggiori idee dell’antifascismo e della cultura democratica laica, cattolica e marxista, il cui compito fu traghettare sulle sicure rive della democrazia e della libertà un Paese in cui erano ancora bene evidenti i segni della dittatura fascista ed i danni della guerra. Un “patto fra uomini liberi e forti”(Piero Calamandrei) e la Costituzione divenne la più nobile ed alta espressione dei valori democratici ed antifascisti e del rifiuto fermo e perpetuo della violenza e della prevaricazione delle libertà civili e politiche che avevano caratterizzato tutto il ventennio mussoliniano. Il 25 Aprile è la festa dell'Italia e di tutti gli italiani e la Resistenza è “mito fondante” della nostra Repubblica, che si basa sui valori di uguaglianza, democrazia e giustizia sociale, contenuti nella Prima Parte della nostra Costituzione sempre validi, attuabili a cui ogni democratico deve fare riferimento nella propria azione politica quotidiana. Ricordare, celebrare e trasmettere il senso di questa festa è l'unica garanzia per il nostro futuro democratico. Ignorare disertare le celebrazioni del 25 Aprile, o invitare a farlo, equivale a non riconoscersi in questi ideali, allora la particolare ostinazione di questi ultimi giorni di alcune forze del centrodestra a non accettare il verdetto democraticamente espresso dalla maggioranza degli italiani il 9 Aprile diviene tanto più comprensibile quanto più preoccupante. Ricordare per difendere la nostra repubblica la democrazia e la libertà».

Mauro Cascio


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