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Latina. "Pace, Shalom, Salam". In una mostra e un convegno il dialogo interreligioso. Zaccheo: «Un regalo alla città, nel segno della storia»
"Pace, Shalom, Salam": è il titolo della mostra di fotografia che verrà inaugurata la mattina di venerdì 5 maggio presso la Galleria di Arte Moderna e Contemporanea all'interno del Palacultura di Latina.
Realizzata da Riccardo Fiore in collaborazione con il Centro Islamico Culturale d'Italia, la Lega Musulmana Mondiale (sezione italiana), l'Ambasciata di Israele presso la Repubblica Italiana, il Centro di Cultura Ebraica di Roma, l'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (Delegazione di Latina), la Curia Vescovile (Diocesi di Latina) ed il FotoClub Latina, l'esposizione illustra, attraverso sessanta immagini, i diversi aspetti della religiosità delle tre principali confessioni monoteistiche mondiali, e la loro pacifica convivenza, nonché il loro dialogo, lì dove hanno origine: a Gerusalemme.
Illustrata ieri in conferenza stampa presso il Comune di Latina, la mostra, che racconta il pellegrinaggio compiuto da Riccardo Fiore in quella che rappresenta la "capitale spirituale" per il Cristianesimo, l'Ebraismo e l'Islam, sarà introdotta venerdì mattina alle 10.30 da un convegno in nome del dialogo interreligioso, cui parteciperanno Gabriele Tecchiato, Bibliotecario del Centro Islamico Culturare d'Italia, Victor Magiar, Assessore alla Cultura della Comunità Ebraica di Roma, e don Ottaviano Maurizi, Delegato della Diocesi di Latina per l'Ecumensimo e il dialogo interreligioso.
«La mostra e il convegno erano già fissati da tempo - ha sottolineato in conferenza stampa l'Assessore al Valore Cultura del Comune di Latina, Patrizia Fanti - ed assumono ancora più significato oggi, dopo il nuovo, tragico attentato di Nassirya. È questo il momento in cui è ancora più necessaria ogni iniziativa per favorire il dialogo interreligioso e l'integrazione, nel segno del rispetto e della convivenza, due valori non nuovi per la nostra città».
«La mostra nasce da un pellegrinaggio che ho compiuto a Gerusalemme nei mesi scorsi con l'Ordine Equestre del Santo Sepolcro - racconta Fiore - È un viaggio nelle religioni, ma soprattutto vuole sottolineare che nessun dio vuole che vengano uccisi i propri figli o fratelli: è falso che una religione voglia la morte». Nelle foto vi sono moschee, sinagoghe, ma non vi sono le chiese, e Riccardo spiega perché: «Ogni cristiano conosce le proprie chiese, mentre è importante conoscere le diversità e quindi le moschee e le sinagoghe. Per la parte cristiana, abbiamo voluto porre le immagini di una grande testimonianza di convivenza tra le religioni, ovvero il pontificato di Giovanni Paolo II, e le foto che abbiamo scelto sono quelle del "Popolo di Wojtyla", raccoltosi in occasione della morte del Papa, del dramma che ha colpito non solo i cristiani, ma tutto il pianeta. In quelle immagini in Piazza San Pietro abbiamo infatti visto, raccolti in preghiera, i rappresentanti di tutte le religioni».
"Anfitrione della spiritualità": così Carlo Picone, presidente del FotoClub Latina, ha definito Giovanni Paolo II, che «si è impegnato per la riconciliazione della chiesa cattolica con le altre confessioni religiose. Per questo la sua testimonianza è così importante».
Per il sindaco di Latina, on. Vincenzo Zaccheo, la mostra ed il convegno sono «un grande regalo alla città, che nasce come una miscellanea di etnie e da sempre è la città dell'accoglienza: da subito ha aperto il campo profughi Rossi-Longhi. Negli anni successivi sono giunti istriani e dalmati, poi i polacchi e tanti rifugiati dall'ex Europa dell'Est. Già da quegli anni si avvertiva in Latina una società multietnica, con le sue differenze, ma la città sceglieva da subito la via del dialogo e del confronto. Oggi è sede e crocevia universitario, in cui gettiamo le basi per una tolleranza e per un dialogo, anche futuro. Tutti desideriamo la pace, ma è necessario fare un distinguo tra pace e pacifismo: quest'ultimo, infatti, non è portatore di pace. E voglio fare un appello: non trasformiamo in mercenari gli angeli della pace, i nostri militari in missione all'estero, in Paesi in cui la loro presenza non è solo necessaria, ma è proprio richiesta, dall'Onu e dalle popolazioni locali». Anche Zaccheo ha voluto rivolgere un pensiero a Giovanni Paolo II, definito «il Papa che ha saldato nella pacificazione tutte le religioni».
Una mostra che ha in una foto il suo simbolo: in basso, sul Muro del Pianto, pregano gli ebrei; in alto, sulla Spianata delle Moschee, pregano i musulmani. Insieme, nella stessa immagine.
Andrea Apruzzese
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