Sabato 01/06/2024 
Parvapolis
categorie
Home page
Appuntamenti
Cronaca
Cultura
Economia
Politica
Sport


Parvapolis >> Cultura

Latina. L'Egitto di Hawass. Il Segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità d'Egitto ha illustrato le sue scoperte più recenti...

Davanti le Telecamere di ParvapoliS con Zahi Hawass, Segretario Generale del Consiglio Supremo delle Antichità d'Egitto, che ha esposto sabato in un Teatro d'Annunzio di Latina gremito di appassionati le sue ultime scoperte. Un appuntamento unico, dato che la conferenza tenuta sabato a Latina è la sola che Hawass terrà in Italia per tutto il 2006. Prof. Hawass, quali sono le più importanti tra le sue recenti scoperte? «Nella Valle dei Re è stata fatta un'importantissima scoperta, davanti alla tomba di Tutankhamon; in questo momento è stata anche scoperta la mummia della regina Hatsepshut. Mentre non si può dire di avere ancora scoperto la cosiddetta mummia di Nefertiti, ma non si sa mai, non si può dire quali segreti siano ancora sepolti sotto la sabbia e non è escluso che proprio nella Valle dei Re si possa presto giungere a scoprire la tomba di Nefertiti. La cosa più importante che intendo fare è però rivelare i segreti che ci sono dietro le porte della Grande Piramide; nel 2006 questi segreti verranno rivelati». Quale significato rivestono queste scoperte per la società contemporanea? «Queste scoperte ci dicono molto di quello che è accaduto in passato in Egitto e - con i loro segreti - gettano un'interessante luce sui faraoni. I segreti della piramide non sono stati mai rivelati ed il 2006 vedrà questo importante passo. Tutti nel mondo attendono con grande interesse questo momento: ho incontrato anche degli scienziati di Singapore ed Hong Kong per mettere a punto il robot che verrà utilizzato». Dal Cairo a Latina: quali sensazioni prova, in mondi così diversi? «Latina è una cittadina piccola ma bella, e l'Antico Egitto ha la magia del suo passato e la grande storia dei faraoni». Sabato è stata una giornata ad alta intensità culturale: il secondo appuntamento con Zahi Hawass (era venuto una prima volta a Latina ad esporre le scoperte nel campo dell'egittologia alla fine di ottobre 2004) è stato curato ed organizzato in tutti i dettagli dall'egittologa di Latina Stefania Sofra e dall'assessore alla Cultura della Provincia, Fabio Bianchi, che si sono mossi in stretta collaborazione con l'Accademia d'Egitto a Roma e l'Ambasciata d'Egitto presso la Repubblica Italiana. Dopo il cerimoniale, svoltosi nelle sale della pinacoteca, l'ingresso nel teatro è stato accompagnato da un lungo, caloroso applauso, tributato dai tanti appassionati (tra cui molti giovani) che affollavano la sala. «Siamo due popoli che fanno parte di una casa dalle pareti comuni, rappresentate dal Mediterraneo - ha esordito l'assessore Bianchi - Nell'Egitto è nata la cultura più antica, la culla delle civiltà: ringrazio il prof. Hawass, testimone e prezioso depositario della cultura egizia, per avere scelto ancora una volta Latina per esporre le ultime scoperte, e la prof. Stefania Sofra per l'organizzazione dell'evento, che stabilisce un ponte culturale tra Latina e l'Egitto». L'Ambasciatore d'Egitto in Italia, S.E. Ashraf Rashed, dopo aver sottolineato come «il Mediterraneo ci unisce» ha aggiunto che «questa è una delle prime città che visito dopo essere arrivato a Roma, e non avrei potuto scegliere occasione migliore. In Egitto abbiamo tanti monumenti, ma siamo anche fortunati di avere il prof. Hawass. È per noi un grande prestigio il premio che la rivista americana "Time" ha deciso di conferirgli come uno dei cento personaggi più importanti del mondo». Stefania Sofra ha introdotto il convegno, ringraziando il direttore dell'Accademia d'Egitto a Roma, il Dott. Ezz El-Din Kamel, «per aver reso possibile la realizzazione dell'evento, e l'Ambasciatore d'Egitto S.E. Ashraf Rashed per aver patrocinato l'evento ed averci onorato della sua importante presenza, e l'assessore Bianchi, per aver compreso da subito l'alto valore culturale del convegno». «L'appuntamento di oggi è un omaggio all'Egitto di ieri, ma anche all'Egitto di oggi, un Paese definito la madre del mondo - ha proseguito l'egittologa pontina - Ha una storia di cinquemila anni, e lo studio dell'egittologia ha fatto passi da gigante con Hawass, nonostante le centinaia di archeologi, anche importanti, che lo hanno preceduto: grazie a lui sono state identificate molte tombe, è stato dato un volto (ricostruito con avanzate tecniche) a Tutankhamon, sappiamo quale è la mummia della regina Hatshepsut». E finalmente sul palco della conferenza (patrocinata dall'Accademia d'Egitto in Roma e dal Comune di Latina) sale il protagonista della serata, accompagnato da Roberto Giacobbo, conduttore di "Voyager" su RaiDue, che ha registrato un'intervista per la sua trasmissione, mostrando anche il video della discesa effettuata nella prima parte (quella finora scavata) del tunnel della tomba di Seti I. Sono le 18.10 quando Hawass inizia la sua presentazione, chiarendo che «in Egitto è stato scoperto solo il 30% delle antiche vestigia». Le prime immagini che mostra sono quelle di alcuni scavi eseguiti nel centro del Cairo, dove sono stati rinvenuti i basamenti in granito e basalto di un tempio, risalente al periodo di Ramses II. L'avventura successiva ci porta a Saqqara, dove, sotto la più antica piramide conosciuta sono stati trovati dei condotti pieni di mummie e sarcofagi. Rinvenuta anche la tomba di un medico di 4.200 anni fa (il medico del re) in cui vi erano ancora i suoi strumenti chirurgici, i più antichi del mondo. Accanto alla piccola piramide di Saqqara è stata poi rinvenuta un'altra mummia («la più bella che abbia mai visto» per Hawass), rivestita di oro. «Esattamente una settimana fa abbiamo anche rinvenuto l'ingresso di una nuova piramide, che ritengo essere di un re della V Dinastia dell'antico regno, di cui presto sapremo il nome» ha aggiunto l'eminente archeologo. Da Saqqara alla Valle dei Re, dove poche settimane fa (a febbraio) è stata rinvenuta una nuova tomba, la KV (King Valley) 63, che riveste un notevole interesse per essere stata con molta probabilità un laboratorio di mummificazione. Dopo le immagini e le descrizioni dei rinvenimenti delle sepolture del governatore di Baharya e della sua famiglia, Hawass ha parlato degli esami forse più interessanti: la Tac eseguita sulla mummia di Tutankhamon. «Dal foro presente sulla nuca, avevamo sempre pensato che fosse stato assassinato - ha spiegato Hawass - ma la Tac ci ha permesso di capire che era stato invece praticato dopo la morte, al momento della mummificazione. L'esame ci ha anche permesso di scoprire che il faraone aveva subito un incidente il giorno prima della morte e forse questo ne è stata la causa». Hawass ha anche illustrato le tecniche utilizzate per la ricostruzione del volto del faraone, mostrandone delle immagini impressionanti: a migliaia di anni di distanza, ci si trova di fronte al volto di uno dei faraoni più famosi della storia (grazie anche al fatto che la sua tomba fu rinvenuta intatta). Dopo aver spiegato come è giunto all'identificazione della mummia della regina Hatshepsut (grazie all'accurato studio di alcuni sarcofagi), Hawass ha affrontato il mistero che tiene da anni il mondo con il fiato sospeso: le porte presenti nei condotti meridionale e settentrionale della Grande Piramide di Cheope. I condotti, della misura di 20 centimetri per 20 centimetri, sono infatti chiusi - ad una determinata profondità - da "porte", delle lastre di pietra su cui vi sono delle maniglie verticali in rame. I condotti sono stati esplorati con degli appositi robot muniti di telecamere e bracci di esplorazione per praticare piccoli fori. Bucata la prima porta del condotto meridionale, ed inserita la microcamera, ne è stata trovata un'altra, a distanza di circa 21 centimetri. Ora il prof. Hawass sta attendendo la realizzazione di nuovi robot appositamente progettati per poter finalmente svelare i segreti della grande piramide. Il tutto, entro il 2006.

Andrea Apruzzese

 Riproduci il filmato oppure procedi con il download.

PocketPC visualization by Panservice