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Latina. Tariffa rifiuti solidi urbani: un altro scivolone del sindaco Zaccheo. Giorgio De Marchis e Giuseppe Pannone: «Deve tornare indietro»
«Aumenti salatissimi, lotta all’evasione annunciata e mai realizzata, costi della società fuori controllo». Giorgio De Marchis e Giuseppe Pannone:
«Sembra si stia parlando di Acqualatina, ed invece è lo scenario che si verificherà, se, come propone la maggioranza di centro destra, si stabilirà il passaggio da Tassa a Tariffa per la raccolta dei rifiuti solidi urbani.
La presentazione avvenuta in Commissione Bilancio ha rafforzato tutte quelle perplessità che, per la verità, esistono in ambedue gli schieramenti politici.
La maggioranza, molto probabilmente spaccata, non ce l’ha fatta nemmeno oggi ad approvare il passaggio in Commissione, che è stata aggiornata a domani, facendo slittare la Giunta Comunale al pomeriggio.
Appare chiaro che, non essendoci un termine stabilito per legge, la fretta messa in campo dalla maggioranza è figlia dello sforamento del Patto di Stabilità, che ha limitato di molto i margini di manovra nel Bilancio.
Questa manovra ha il solo scopo di tamponare il buco di bilancio che si è aperto in seguito alla dissennata politica finanziaria dell’amministrazione Zaccheo.
Si cerca di evitare il taglio dell’8% della spesa corrente, previsto come sanzione dalla legge finanziaria, spostando fuori dal bilancio il costo della Latina Ambiente.
Tuttavia, la cura proposta è la peggiore che si poteva predisporre. Infatti, gli esorbitanti costi della Latina Ambiente, arrivati a 17.500.000 euro, finiranno con l’essere pagati interamente dalla collettività, che non è responsabile né dello sforamento del Patto di Stabilità, tanto meno della disastrosa situazione economica in cui versa la Latina Ambiente.
Zaccheo e la CDL avrebbero farebbero bene a risolvere la situazione mediante il taglio dei costi della Latina Ambiente e non facendo gravare questi ultimi interamente sui contribuenti.
C’è un dato emblematico che mostra tutta la schizofrenia di questa manovra. In seguito al passaggio da Tassa a Tariffa, la società gestirebbe direttamente il servizio con costi pari a 500.000 euro l’anno. Questi fondi servirebbero ad assumere personale per svolgere le stesse ed identiche mansioni che oggi vengono svolte dagli impiegati comunali alla TARSU, i quali verranno dirottati per ignote destinazioni all’interno del Comune.
La verità è che questa operazione non è praticabile a Latina per due motivi: il primo è rappresentato dalla tassa già di per sé alta ed il secondo dai costi esorbitanti della Latina Ambiente, che rischiano di crescere ulteriormente nei prossimi anni, con conseguenze disastrose sui bilanci familiari dei latinensi.
Rispetto al futuro e rispetto ai costi della Latina Ambiente, gli stessi dirigenti del Comune non hanno saputo fornirci alcun tipo di risposta oggi in Commissione.
L’Ulivo si adopererà in tutti i modi ed in tutte le sedi, facendo anche ricorso a pratiche ostruzionistiche, per fare in modo che la maggioranza receda da questa impostazione.
Per questo lanciamo un appello a tutti i Consiglieri di maggioranza, affinché non si lascino trasportare in un vicolo cieco dal quale sarà veramente difficile uscire e che condannerebbe i cittadini di Latina a pagare un prezzo salatissimo per le scelte sbagliate compiute da altri».
Andrea Apruzzese
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