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Latina. Bilancio, situazione sconcertante. Mauro Visari: «Credo che il Sindaco Zaccheo debba smetterla con la sua aria di autosufficienza»
«Dall'analisi dei dati di Bilancio in nostro possesso emerge un quadro della città allo stesso tempo interessante e sconcertante». Scrive Mauro Visari: «In sostanza, questo documento appena presentato è la testimonianza della sofferenza sociale ed economica di una comunità, oltre che la rappresentazione simbolica del fallimento di un governo di centrodestra che in provincia di Latina ha significato solo spartizione di potere e scelte dissennate, promesse disattese e progetti lunari irrealizzabili. Ricordate quando Finestra parlando del programma della sua coalizione diceva "il programma stellare del Sindaco"? Bhè, allora credevo che si trattasse di uno stratagemma dialettico per indurre la città a sognare un futuro migliore, oggi so per certo che "stellare" voleva dire "fantascientifico", cioè irrealizzabile, inesistente. Ma passiamo ai numeri, poichè nella loro freddezza, sono proprio quest'ultimi a celare amare verità. 121.659 abitanti, 47.708 nuclei familiari, 2,3 componenti, 3.722 persone immig
rate extracomunitarie (soprattutto polacchi, rumeni e nordafricani). Iscritti ai centri per l'impiego 15,89%, 4 asili, 300 computer, personale di ruolo 672. Per quanto riguarda i dati di carattere economico, la relazione evidenzia una crescita intorno all'1,5%, mentre si rileva un saldo positivo per quanto riguarda la nascita di imprese (+800). Su questo versante va sottolineato che preoccupa non poco il forte dinamismo che riguarda la massiccia nascita e morte di imprese, infatti, lo scorso anno si sono registrate ben 3000 nuove iscrizioni (+5%), ma questo dato viene mortificato dalla massiccia chiusura 2.200 imprese. I settori più floridi dell'economia sembrano essere quello dell'edilizia e quello delle attività immobiliari in genere. Mentre i settori più in crisi sono innanzitutti il Turismo (-31% di fatturato) e poi l'agricoltura. Per quanto riguarda il lavoro, si conferma un trend fortissimo che riguarda la perdita di posti a tempo indeterminato in favore di lavori cosi
ddetti flessibili. Molto significativi sono i rilievi di carattere sociale, che sottolineano come il reddito procapite sia aldisotto della media regionale, ma soprattutto come sia difficile la vita delle famiglie soprattutto monoreddito, con figli minori e genitori con lavori precari. Molto gravi i fenomeni di penetrazione della malavita organizzata nel tessuto economico del territorio, soprattutto per quanto attiene alla gestione del ciclo dei rifiuti e degli appalti pubblici. Infine, preoccupa l'alto numero di protesti e sofferenze bancarie. Il commercio viene messo in crisi da un fenomeno usura sempre più diffuso.
Questi sono i numeri, ma aldila delle statistiche anche un bambino sarebbe stato in grado di rilevare lo stato delle cose. La situazione conomica è seria e non esiste un governo altrettanto serio per affrontarla. A fronte di una crisi del turismo senza precedenti in questa provincia, il Bilancio della destra risponde con tagli drastici agli stanziamenti. Quella che per ora è ancora definibile come stagnazione economica, col tempo rischia di manifestarsi con risvolti preoccupanti sulle famiglie, i giovani e quegli strati della società più deboli e meno indipendenti. Non è un caso che i sindacati dei pensionasti da anni chiedono provvedimenti di supporto alla terza età, perchè sono proprio gli anziani a far le spese di una economia fuori controllo. Inoltre, si è discusso in questi giorni dell'aumento di alcune tasse locali. Se questo avvenisse, sarebbe scellerato. In una società in cui i servizi pubblici diminuiscono l'ultima cosa da fare è aumentare le tariffe, alimentando sfiducia verso le istituzioni. È ovvio che il centrosinistra farà una massiccia azione emendativa a tutto campo su un bilancio di cui non condivide praticamente nulla.
Per far fronte alla difficile situazione serve che Zaccheo abbandoni la presunzione di autosufficienza che lo contraddistingue, ovvero, quell'atteggiamento che ha portato la città all'isolamento istituzionale. È necessario concordare progetti infrastrutturali condivisi, pianificare il futuro e concorrerere a politiche di sostegno di quei settori in difficoltà, alfine di evitare ingiustizie sociali troppo spesso odiose da sopportare, ma ciononostante ricorrenti nella cronoca della nostra città».
Rita Bittarelli
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