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Latina. Casa della Musica. Lettera aperta di Giuseppe Pannone al sindaco Zaccheo: «Alle volte bisogna anche sapere ascoltare gli altri...»
«Caro Vincenzo,
la vicenda della destinazione dei capannoni dell’ex Consorzio Agrario e, in particolare, la Tua posizione mi lasciano francamente amareggiato come consigliere e deluso come cittadino». Una lettera aperta di Giuseppe Pannone al Sindaco Zaccheo.
«Soprattutto non comprendo i motivi per i quali hai deciso di assumere un atteggiamento ostile e pregiudiziale verso l’idea del Comitato di realizzare una Casa della Musica e delle Arti, ancor di più ritengo il Tuo contegno “imbarazzante” visto che nell’arco di pochi mesi, in più occasioni, sei riuscito ad esternare affermazioni diverse ma con un filo comune: contrastare un’idea diversa da quella del Sindaco.
Il delitto di lesa maestà, che in epoca remota era previsto in regimi assoluti e considerava attentato agli stessi qualsiasi posizione contraria all’autorità costituita, è fortunatamente fuori dal nostro ordinamento. In democrazia valgono i valori del dialogo, del rispetto della dignità e del valore delle persone e delle idee. Nella politica moderna la città non ha un’accezione meramente amministrativa, non è il centro del feudo, è un luogo di tutti, è un organismo comune nel quale si svolgono e trovano espressione le diverse realtà che compongono la comunità. Sarò un “neofita” come tu ami definirmi (a volte impropriamente), ma per fortuna ho ancora la forza ideale di credere fermamente a questi valori!
Nella foga di sostenere le Tue convinzioni, sei riuscito a mistificare la realtà. Al solo fine di contrastare una proposta diversa dalla Tua hai sostenuto di tutto: inidoneità degli spazi, eccessivo costo, contrarietà del mondo universitario, insufficienza dei fondi disponibili, costi di progettazione esorbitanti, non rispondenza alla legge del progetto del Comitato, etc.. Dall’altra parte, il Comitato e tutte le persone che sostengono il progetto hanno sempre manifestato ampia disponibilità, si sono confrontate con te e con la città in maniera aperta, hanno cercato il confronto con spirito costruttivo, hanno reso disponibili progetti concreti, documenti e soluzioni. Addirittura è stata reperita una base economica consistente con l’impegno di chi, per posizione politica, secondo una logica di mera contrapposizione, dovrebbe ostacolare in ogni modo la parte avversa. Da parte Tua solo ostinata contrarietà. Sinceramente me ne rammarico, mi sembra un atteggiamento che non Ti fa onore e che non fa onore alla nostra città. “Divide et impera” dicevano i romani, ma sono passati duemila anni !
È la prima volta, a mia memoria, che nella nostra città un’idea forte e significativa nasce dal basso. È l’idea di migliaia di persone che hanno individuato una vera e propria vocazione del territorio, che vorrebbero realizzato un progetto che farà crescere culturalmente, socialmente ed economicamente l’intero territorio pontino.
Allora, è forse il caso di comprendere le ragioni degli altri, di considerare la città come luogo vivo dove si svolgono e trovano spazio le diverse vocazioni ed i talenti. Magari con un atto di intelligenza ed umiltà. Magari partendo da un semplice atto di rispetto: chiedere scusa al Maestro Paradiso ed al Comitato tutto per quelle foto e quelle dichiarazioni del 14 febbraio, con le quali hai dichiarato di aver aderito al progetto per poi rapidamente cambiare posizione».
Mauro Cascio
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