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Latina. «Il Fasciocomunista» di Antonio Pennacchi sarà un film. Ma lo scrittore lo disconosce: «Il senso del mio romanzo è stato stravolto»
A Latina sono cominciate le riprese del film tratto da «Il Fasciocomunista», per la regia di Daniele
Luchetti. Protagonisti Elio Germano, Riccardo Scamarcio e Luca Zingaretti.
«Faccio un altro film centrato sulle idee - ha detto Luchetti a La gazzetta del Mezzogiorno -
su personaggi molto ideologizzati, e si tratta di personaggi molto diversi tra loro, visto
che Accio, ad esempio, è un vero teppista fascista, mentre il fratello è uno impegnato,
che si batte per realizzare i propri ideali politici».
Protagonista è Luca Zingaretti. Contro la sceneggiatura, firmata da Stefano Rulli e
Sandro Petraglia, lo scrittore pontino Antonio Pennacchi: «Il senso del mio romanzo
non è stato colto». I personaggi sarebbero banalizzati. Come sterili ed eccessivamente
tipicizzati i "comunisti" e i "fascisti".
Luchetti stesso ha dichiarato che il suo obiettivo è dar vita ad un film sull'ideologia
senza che si parli
di ideologia, in cui si possano capire sopratutto le ragioni umane e non tanto quelle
politiche, pur facendo comunque i conti con gli anni di piombo. «Cercheremo maggiore
autenticità rinunciando in parte alle forzature e alle prese in giro che a volte
le commedie richiedono, anche se sarà difficile per me rinunciare all'ironia e
all'auotoironia».
Per Antonio Pennacchi è comunque un momento di assoluto prestigio. Dopo quattro romanzi, tre per Donzelli ed uno per Mondadori, un paio di saggi, l'ultimo "L'autobus di Stalin" pubblicato da Vallecchi, un nuovo lavoro per Mondadori e gli articoli su Limes e L'Indipendente, una nuova importante avventura.
Andrea Apruzzese
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