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Latina. Commercio in difficoltà. Luigi Gallo dopo l'allarme Ascom: «Bisogna riequilibrare la presenza dei locali pubblici nel centro storico»
«Il gruppo di Alleanza Nazionale della 1° Circoscrizione intende affiancarsi all’ASCOM nel denunciare il grave stato in cui è stato ridotto il settore del commercio a Latina». Dalla prima circoscrizione interviene Luigi Gallo:
«Giorni fa è intervenuto sulla questione licenze il presidente della commissione commercio del Comune esprimendo la volontà di “riequilibrare la presenza dei locali pubblici nel centro della città , condizionando le concessioni alla presenza di quelle già esistenti “.
Questione giusta , se non fosse per il fatto che a proporla è proprio chi in questi anni ha contribuito, attivamente e passivamente a creare questo stato di cose con i responsabili dell’assessorato in questione.
Infatti negli ultimi anni visto il blocco delle licenze, si è pensato di aggirare il problema rilasciando per i locali pubblici le famose “autorizzazioni all’intrattenimento musicale” e addirittura, caso limite, autorizzazioni di tipo C in aree pubbliche.
Sono oltre 190 infatti gli esercizi commerciali, bar, ristoranti, pizzerie, pub, che negli ultimi anni hanno aperto i battenti sotto forma di associazione culturale o club per intrattenimento musicale.
Questo “escamotage” cui nessuno ha mai eseguito controlli e verifiche perché non faceva comodo, ha pesantemente influenzato tutte quelle attività che stanno operando con regolare licenza, creando notevoli disparità e vantaggi a favore di pochi privilegiati, cosa che un’amministrazione non dovrebbe creare.
Chi stà lavorando con l’autorizzazione all’intrattenimento musicale infatti, oltre ad avere regimi fiscali di gran lunga più vantaggiosi, è esente da tutta una serie di obblighi di legge che gravano notevolmente sull’economia di una attività.
Inoltre tali locali, invece di svolgere come attività primaria l’intrattenimento musicale, come obbliga l’autorizzazione, svolgono in via primaria e quasi esclusiva, attività di pizzeria, ristorazione, bar ecc. stravolgendo i limiti di tale autorizzazione col tacito assenso di chi dovrebbe fare i controlli.
Tutta questa situazione che da tempo è lamentata dagli operatori ma che politici e associazioni di categoria avevano paura di denunciare, ha dei responsabili ben precisi che hanno portato a gravi disparità tra le attività, viziando da tempo la normale concorrenza di mercato.
Ci uniamo quindi alla denuncia dell’ASCOM sulla questione e facciamo un appello al Sindaco affinché intervenga direttamente verificando per prima cosa tramite le autorità competenti, le modalità con cui sono state rilasciate queste autorizzazioni e i criteri di scelta adottati.
Successivamente verificando se le singole attività svolgono in via primaria l’intrattenimento musicale, e solo dopo tutto ciò, quando si avrà un quadro completo e chiaro della situazione e delle responsabilità di tutto questo, si potrà verificare la reperibilità locativa di licenze cat. A/B/C per locali pubblici e quindi formare delle graduatorie con requisiti chiari ed uguali per tutti»,
Rita Bittarelli
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