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Latina. Referendum, le ragioni del sì. Benedetto Della Vedova: «Una riforma che ha il merito di riportare equilibrio tra Stato e regioni»
Benedetto Della Vedova presidente dei Riformatori liberali ed esponente del comitato
per il sì al referendum costituzionale, respinge le critiche del ministro Vannino Chiti
al testo sottoposto al voto popolare. «Dopo aver approvato - ricorda Della Vedova-
nel 2001 la riforma del Titolo V della Costituzione, che ha portato al contenzioso
permanente tra stato e regioni, il centro sinistra paventa ora lo 'sfascio dell'Italia'
di fronte ad una riforma che, sul federalismo, ha il merito indiscutibile di riportare
equilibrio e coerenza con una distinzione razionale delle competenze e dei ruoli
tra stato e regioni». Inoltre, Della Vedova respinge l'accusa di Chiti sulla
'politicizzazione' della Corte Costituzionale. «La verità - secondo l'esponente radicale
della Cdl - è che siamo di fronte ad una riforma importante, che raccoglie principi
largamente condivisi ovvero premierato forte, fine del bicameralismo perfetto,
riduzione del numero dei parlamentari e via dicendo». E "se vincessero i sì il prossimo
25 e 26 ci sarebbe il modo e il tempo per effettuare poi alcune opportune correzioni per
quelle parti destinate ad entrare in vigore nelle successive legislature; se, invece,
vincesse il no questo centro sinistra - conclude Della Vedova- non sarebbe in grado
di formulare alcuna proposta e per qualche decennio ancora saremo destinati a
tenerci la Costituzione vigente, compreso l'attuale Titolo V».
Mauro Cascio
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