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Latina. Referendum, le ragioni del no. I sindacati pontini: «Attribuire competenze alle Regioni sull'istruzione vuol dire minare l'uguaglianza...»

Le confederazioni Cgil, Cisl, e Uil hanno da sempre posto particolare attenzione ad ogni azione, intervento o scelta politica che potesse mirare ad una società più giusta e solidale; una società in cui i diritti fondamentali dei singoli, come individui e cittadini, vengano rispettati quali principi fondamentali garantiti da un “sentire comune” di valori che trovano nella nostra costituzione, riconoscimento formale e riferimento giuridico. Per questo, in una società sempre più tendente agli egoismi individuali ed ai tornaconto economici, forte preoccupazione ha destato il modo in cui si è arrivati all’approvazione della legge costituzionale per le “modifiche alla parte II della Costituzione” del 16 novembre 2005, ma ancor di più ha destato preoccupazione il contenuto della legge stessa. L’attribuzione di competenze esclusive alle regioni sull’istruzione, la sanità e la sicurezza, minano il concetto di eguaglianza dei cittadini, garantito dalle istituzioni repubblicane con la determinazione di livelli essenziali di prestazioni riconosciute e tutti i cittadini dalla attuale competenza legislativa statale, accentuando le differenze tra le zone più ricche e povere del paese. L’accentramento di poteri nelle mani del “primo ministro” crea un forte squilibrio a favore di questa figura istituzionale indebolendo sia i poteri del Parlamento che le funzioni di garanzia dello stato attribuite oggi al Presidente della Repubblica. Le segreterie territoriali, consapevoli delle gravi ricadute che avranno sui lavoratori e i cittadini tutti, le modifiche della Costituzione apportate a colpi di maggioranza e senza il coinvolgimento delle rappresentanze sociali del paese, ritengono di dover ascrivere tra le priorità della propria azione a livello territoriale, la sensibilizzazione dei propri dirigenti sindacali, operatori, responsabili ed attivisti, affinché vi sia tra tutti i lavoratori ed i cittadini la piena consapevolezza delle motivazioni che hanno portato alla netta contrarietà su tale riforma costituzionale ed all’adesione al comitato nazionale “salviamo la costituzione”. Per questo invitano tutte le federazioni di categoria a far partecipare all’”atto unitario” ed all’”assemblea aperta” di Cgil, Cisl e Uil della provincia di Latina, che si terrà presso la sala conferenze della facoltà di economia dell’università La Sapienza (viale XXIV Maggio a Latina) il giorno 21 giugno 2006 (dalle ore 9.30 alle ore 14.00), tutti i componenti dei direttivi territoriali ed i propri attivisti per quello che dovrà diventare un forte momento di sensibilizzazione, per la partecipazione del “referendum confermativo” per il quale non è richiesto alcun quorum, ma solo il parere della maggioranza dei votanti. Alla manifestazione interverranno: Giorgio Santini, segretario confederale Cisl, Cesare Caiazza, segretario regionale Cgil – Roma e Lazio; Luigi Garullo, segretario generale Uil di Latina; il dr. Luigi Frati, prorettore dell’università La Sapienza di Roma.

Mauro Cascio


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