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Latina. Referendum, tra apologeti e millenaristi. Forza Italia: «La sinistra strumentalizza». PdCI: «Attentato alla Costituzione»

«Bisogna diffidare dalle strumentalizzazioni dei “Comitati del No” e di tutta la sinistra che come al solito vuole confondere le idee e bloccare una riforma necessaria per ammodernare le istituzioni, ridurre i costi di mantenimento dello Stato e dare ai cittadini le giuste garanzie nella scelta di chi deve guidare il governo, evitando i cosiddetti “ribaltoni” tanto cari alla sinistra che, in corso di legislatura, è solita stravolgere la volontà espressa dagli elettori». Spiega il coordinamento cittadino di Forza Italia: «Oggi la sinistra vuol far credere che questa riforma faccia aumentare i costi a carico della collettività. Questo è falso. La riforma riduce i costi di gestione delle istituzioni. Al riguardo bene farebbe il Presidente Prodi a contenere da subito quelli relativi alla nomina dei sottosegretari che per “considerare” le esigenze di tutti è arrivata a quota 102. La sinistra vuol far credere che la riforma possa creare diversità tra le singole Regioni in materia di sanità, scuola e sicurezza. Questo è falso. Perché la riforma mette ordine nel caos delle competenze tra gli organi centrali e gli organi locali, creatosi con la riforma pasticciata approvata dal centrosinistra nel 2001, che ha provocato centinaia di ricorsi alla Corte Costituzionale, paralizzando in molti settori l’attività delle Regioni e dello Stato centrale. E’ importante evidenziare che si tratta di una modifica della Seconda parte della costituzione già modificata da un governo di centro sinistra nel 2001 senza che nessuno gridasse allo scandalo o denunciasse un pericoloso attentato alla nostra Costituzione. La riforma in questione non riguarda assolutamente l’universalità dei diritti e delle libertà costituzionalmente sancite; nulla è innovato in ordine a principi fondamentali, diritti e doveri di libertà, di associazione, di formazioni sociali, stabiliti nella Parte prima della Costituzione. La riforma interessa in particolare: il Parlamento, il Presidente della Repubblica, la forma di governo, le competenze e le funzioni di Stato, Regioni ed Enti locali, la composizione della Corte Costituzionale. La parti più importanti della riforma entrerebbero in vigore solo nel 2011 con tutto il tempo, quindi, di eventuali correttivi condivisi».
Frattanto i Comitati per il No si attivano in tutto il territorio provinciale. I Comunisti Italiani hanno organizzato un dibattito per questa sera alle 18 alla Sala Il Gabbiano, dal titolo emblematico: "Salviamo la Costituzione. No alla Devolution". Interverranno Bianca Madeccia, giornalista, Antonio Tutti ed Edoardo Castellucci, segretario PdCI di Latina. Le conclusioni saranno affidate a Paola Pellegrini.

Mauro Cascio


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