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Terracina. Come mettere un freno all'erosione e al populismo. Nardi: «Abbiamo battuto la sinistra sulla necessità delle infrastrutture»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Stefano Nardi, riconfermato alla guida della città di Terracina.
Una vittoria dell'uomo o della coalizione?
Il candidato della Casa delle Libertà ha vinto al ballottaggio con il 63,45% dei consensi (pari a 15.357 preferenze) contro il 36,55% del candidato sindaco del centro sinistra, Vincenzo Recchia, fermatosi ad 8.846 voti. Nardi, sostenuto da Forza Italia, Alleanza Nazionale, Udc e Partito Repubblicano, ha ottenuto, rispetto al risultato del primo turno, un incremento del 13,73%. Per Nardi, al primo turno, la vittoria era sfuggita di un soffio, e si era fermato al 49,7%, contro il 33,5% di Recchia (sostenuto da Ds, Margherita, Verdi per la Pace, Di Pietro Italia dei Valori, e dalla lista Polis, composta da Rifondazione, Comunisti Italiani e "Laboratorio Politico").
«È stata una vittoria del governo, dell'amministrazione tutta. Abbiamo dato fiducia, siamo stati credibili.
Il merito non è soltanto mio,
ma di tutta la casa della Libertà».
Quali gli impegni dei primi cento giorni?
«Sicuramente le grandi infrastrutture. Impostarle e programmarle. E questo non è solo
un discorso di Terracina. È un discorso che riguarda tutta l'Italia. Senza
le grandi infrastrutture la nostra nazione è destinata a soccombere. Quelli di sinistra
ci hanno negato il corridoio tirrenico, questo grande progetto così importante per lo sviluppo.
Sappiamo tutti che la spiaggia è un risorsa, turistica, industriale, e si è
combattuta l'erosione con un ripascimento farsa. Una risorsa che rischia di essere
sprecata. L'aver combattuto la sinistra su questo campo ci ha dato la vittoria».
Andrea Apruzzese
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