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Latina. Referendum: i dati. Nel capoluogo pontino il Sì vince di misura: 241 voti. Per la riforma anche Terracina, Fondi, Pontinia, Sabaudia
Riforma costituzionale, si riparte da zero. Gli italiani hanno infatti bocciato il testo che riformava la parte seconda della nostra Carta con un secco 61,3% in favore del "No" (per il "Si" solo il 38,7%).
Anche in provincia di Latina le cose non sono andate diversamente: al referendum confermativo della legge di riforma, il "No" vince con il 54,28% (pari a 117076 voti) contro il 44,79% del "Si" (che ha totalizzato 96605 preferenze). In favore della riforma si sono pronunciati in provincia i cittadini del capoluogo, dove il dato finale dà testimonianza di un vero e proprio "testa a testa": a Latina infatti il "Si" ha vinto di stretta misura, con soli 241 voti. Le preferenze sono state 25936 (pari al 49,87%) per il "Si" contro le 25695 (pari al 49,40%) in favore del "No" (Latina è la città che ha anche registrato 124 schede bianche e 255 nulle). Oltre a quelli del comune capoluogo, hanno votato in favore della riforma anche i cittadini di Fondi (dove il "Si" ha registrato il 52,43%), Monte San Biagio (55,99%), Pontinia (56,44%), Ponza (53,27%), Sabaudia (55,78%), San Felice Circeo (59,15%), Sermoneta (52,55%) e Terracina (53,33%). I due comuni in cui il "No" ha vinto con un maggiore scarto sono Cori (con il 73,67%) e Ventotene con il 73,49%.
Alta l'affluenza alle urne, rispetto alle precedenti consultazioni referendarie (ricordiamo che in questa occasione non vi era necessità di raggiungere il fatidico quorum del 50% più uno dei votanti affinché fosse valida): dei 431771 elettori in provincia, si sono recati a votare in 215678, pari al 49,95. Per fare un rapido raffronto, sempre su scala provinciale, per i diversi quesiti referendari del 2000 (tra cui il rimborso per spese elettorali, l'abolizione del voto proporzionale alla Camera dei Deputati, l'elezione del Consiglio Superiore della Magistratura, gli incarichi extragiudiziali dei magistrati, le trattenute associative e sindacali tramite gli enti previdenziali) si recò al voto il 28,08%. Nel 2001 (referendum sulle modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione) votò il 28,43%. Nel 2003 (referendum sulla reintegrazione dei lavoratori e sulla servitù coattiva) si recò alle urne il 22,04%, mentre nel 2005 (referendum sulla procreazione assistita) votò il 21,42%. Per trovare l'ultimo referendum che abbia raggiunto il quorum si deve tornare indietro al 1995, quando i dodici quesiti proposti (tra cui rappresentanze sindacali, pubblico impiego, soggiorno cautelare, privatizzazione della Rai, autorizzazioni al commercio, riforma della legge elettorale per i comuni, orari degli esercizi commerciali, concessioni televisive nazionali, interruzioni pubblicitarie e raccolta pubblicitaria televisiva) ottennero un'affluenza alle urne pari al 55,19% (sempre riferito alla Provincia di Latina).
Tornando ai dati relativi all'attuale consultazione svoltasi domenica e lunedì, nel Comune di Latina, su 97606 aventi diritto, hanno votato in 52011, pari al 53,29%. L'affluenza più alta si è registrata a Roccasecca, dove - su 956 elettori - hanno votato in 572, pari al 59,83%. È invece una delle isole pontine il comune che ha registrato l'affluenza più bassa: a Ponza - su 2827 elettori - hanno votato in 901, pari al 31,87%.
Andrea Apruzzese
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