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Latina. La via di Almirante. Nando Cappelletti: «Il comportamento di Zaccheo è stato grave. Unanimi su tutto. Non su una strada...»

«Nella vita non vi è riconoscenza! Ed è vero! Basta vedere quello che è successo durante l'ultimo consiglio comunale a Latina». Scrive Nando Cappelletti (Fiamma): «Il sindaco (e quindi si presume, perlomeno il suo partito di riferimento, AN, un tempo MSI) non sappiamo, se accogliendo la richiesta fatta dalla Fiamma Tricolore il 3 giugno, di intitolare uno spazio a Giorgio Almirante, indicandogli anche il luogo ottimale (il parcheggio prospicente il palazzo Pegasol in via Pio VI), o se ricordandosi di essere stato un fedele almirantiano (così come è stato un fedele rautiano e successivamente un fedele finiano) prende coraggio e porta la proposta in consiglio. Quello che avviene è a dir poco imbarazzante. Il primo cittadino è costretto a ritirare, dopo qualche ora di discussione, la proposta. Prende atto che la stessa non sarebbe stata votata, si badi bene, non dall'intero consiglio comunale, ma dalla stessa maggioranza. Anzi, dall'intero gruppo consigliare di AN. Poiché noi della Fiamma riteniamo che quando si parla di Giorgio Almirante, si parla di una cosa che appartiene a tutti noi (anche senza essere stato, per quanto mi riguarda, almirantiano, anzi negli anni '70 ai tempi dell'università fortemente critico nei suoi confronti) non ci pare inopportuno entrare in casa altrui (AN) facendo alcune considerazioni: Primo.A cinque giorni di distanza dal consiglio e dalla bocciatura della toponomastica per Almirante, tutto tace. Neo deputati, consiglieri regionali, vice presidenti della provincia, assessori di area, e chi più ne ha più ne metta, non commentano, non intervengono, non gridano il loro sdegno,... si adeguano. Secondo.Non discutiamo ne ci meravigliamo per le posizioni dell'intero consiglio comunale, ma della maggioranza, si, eccome! Sempre pronta a mettersi d'accordo e a votare all'unanimità se si tratta di spartirsi marciapiedi o lampioni, sempre pronta per la zona agricola e per i piani particolareggiati. Una maggioranza alla quale sfugge evidentemente l'alto senso morale ed etico di un uomo che mai ha avuto a che fare con nani e ballerine, di uno spessore tale da non poter essere neppure comparabile con i personaggi politici odierni. Terzo.Passi pure per gli alleati (così li chiamano quelli di AN, Forza Italia e UDC), ma che alcuni consiglieri di Alleanza Nazionale escano dall'aula e qualcuno di loro addirittura dichiari il proprio imbarazzo, questo è semplicemente nauseante. A questi personaggi il sindaco, che perlomeno rispetto a qualche altro, ha una lunga militanza politica nell' MSI spieghi, che se loro siedono su quei banchi, se altri in quelli del parlamento o della regione, questo lo devono agli uomini come Giorgio Almirante. Il sindaco inoltre ricordi ai centristi e liberali di AN che i loro privilegi sono il frutto del sacrificio di migliaia di persone, giovani e non, alcuni dei quali sono morti senza mai chiedere nulla, senza mai viaggiare in auto blu. Queste persone insieme con Giorgio Almirante militavano in uno storico e grande partito quale è stato il Movimento Sociale Italiano. Glielo ricordi il sindaco e si ricordi di dire anche al suo segretario nazionale On. Fini (o presidente come lo chiamano adesso) che è perfettamente inutile tenere in basso al simbolo di AN la vecchia fiamma dell' MSI, se poi di quel partito se ne disconosce tutto, anche gli uomini che furono ai suoi vertici. Sono di questi giorni le notizie che l' On. Fini stia pensando di "rivedere" il suo partito e magari far scomparire dal simbolo la vecchia fiamma dell' MSI, che tanto gli ha dato in questi anni in termini elettorali, e che a noi mai ha voluto cedere. Evidentemente, come sempre, il presidente anticipa i tempi, e a Latina ha già trovato i primi proseliti. Una strada non si nega a nessuno. A Latina siamo riusciti a negarla. A Giorgio Almirante».

Mauro Cascio


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