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Latina. Io sto con Israele. Giuliano Amato riconosce: «Lo stato ebraico è davanti ad un incubo». Ma i pacifinti fanno i finti tonti
«Lo stato ebraico è davanti ad un incubo», ha detto ieri Amato. Vivaddio qualcuno
se ne è accorto. Tra tante bandiere palestinesi e tanta solidarietà al Libano
qui rischiavamo di crederci per davvero all' "equivicinanza".
La guerra in Libano e Israele, l'ombra di Damasco e Teheran, mettono la sinistra davanti
a responsabilità gravi. La pattuglia militante che si oppone alla missione in Afghanistan,
i no global e i pacifinti
reclamano però i caschi blu in Libano, segno che la forza è "buona" o "cattiva" secondo le
ideologie in campo. E la democratica Israele per loro è "cattiva". I buoni manco manco
sono Hamas o quei birbantelli di Hezbollah. Così come ieri per poco Bin Laden
era un eroe della resistenza e Saddam Hussein un bonario rais.
Da pacifinti a fintitonti. Ieri eri contrario alla guerra senza
se e senza ma. Oggi ci sono i distinguo e se scendi in campo contro Israele i morti
non sono più morti e la guerra non è più guerra. Amici, Israele è un paese
che si sta difendendo da un terrorismo infame. Terrorismo, non "resistenza".
Mauro Cascio
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