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Latina. Calcio e calciopoli. Un processo farsa per creare un danno immenso all'intero mondo sportivo. Quanto ragionevole sarebbe un'amnistia
Ora, lasciamo perdere che è stato intercettato uno ed uno solo,
tanto ormai le intercettazioni in Italia sono diventate un genere
letterario e la privacy un formalismo impiegatizio e burocrate
per le piccole e medie imprese. Lasciamo perdere che è stato
messo su un processo farsa, dove non c'è uno straccio di prova,
dove in barba alle norme più elementari del diritto e alla
presunzione di innocenza (anche qui una conquista dei Diritti
dell'Uomo e del Cittadino, mica un cavillo da azzeccagarbugli)
ci sono stati colpevoli sin dall'inizio, in pasto alla gogna mediatica.
Lasciamo perdere che secondo e terzo grado di giudizio sono diventati
una ipocrita appendice, una perdita di tempo, un'arrogante pretesa.
Lasciamo perdere tutto questo. Degli altri danni vogliamo parlare?
Del danno d'immagine non tanto al calcio quanto all'Italia, paese
di imbroglioni e pasticcioni. Del danno ai tifosi, solo la Juve ne
ha dodici milioni. Loro, questo nemmeno il circo che si è vestito
da tribunale può negarlo, proprio non c'entrano nulla. Del danno
economico ai piccoli investitori, la Juventus è quotata in borsa.
Del danno sportivo. In Europa ci mandiamo l'Empoli, va bene. Ma
non può sfuggire la comicità della cosa. È come se sulla luna
anziché con lo Shuttle ci andassimo con la Panda. Uno dice: che hai contro
le Panda? Nulla, ma non le ho mai viste volare. Insomma, con le ragioni
per un'amnistia puoi mettere su un'enciclopedia di 20 volumi.
La sinistra al governo avrebbe un'occasione per fare e dire qualcosa
di sensato. Ma voi ce la vedete la sinistra a fare o dire qualcosa
di sensato?
Mauro Cascio
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