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Latina. Il liberalismo negato. Lidano Grassucci su Il Territorio: «Preti, dittatori e codini. Ma debbo dire grazie a Mauro Cascio...»
Cosa manca in questa città? Il rispetto liberale delle persone. Cosa non manca? L’invidia. Qui, a Latina, non esistono opinioni ma verità assolute, pesanti come macigni. Non esiste il pensiero diverso ma l’errore che va condannato. E tutti, dagli amministratori a vecchi tromboni sui giornali, parlano come il Papa, ex cattedra e quindi sono infallibili.
L’altro difetto è la verginità che hanno tutti, perchè qui siamo tutti senza storia, senza memoria. I vecchi giornali non ricordano più quando la velina nera definiva “ottimo” Zaccheo.
Ma sono cose della vita e la coerenza non è una virtù.
Il Ciarra, del resto, è come la donna: “mobile qual piuma al vento”.
Ma questo è un pretesto per raccontare di un virus laico di una malattia ancora minoritaria in una massa di chierici, codini, moralisti in servizio permanente effettivo. Mauro Cascio ha pubblicato una serie di libri sul pensiero liberale. L’ultimo volume “Grandezza e miserie del pensiero liberale” editore Bastogi ha una dedica emblematica: “A Cesare Previti, Wanna Marchi, Stefania Nobile, Stefano Ricucci, Luciano Moggi, alla Juventus e alle vittime, nei media, della tirannide dell’opinione”. Perchè il dramma della tirannide, il totalitarismo delle idee ripetute all’infinito senza dubbio alcuno come fossero Fiat 127 uscite dalla catena di montaggio è lo svantaggio competitivo di questo paese in generale e della nostra provincia in particolare.
Confesso che la dedica alla mia Juventus mi ha commosso perchè oggi sono tutti contro Moggi come ieri lo ossequiavano genuflessi, oggi contro Zaccheo come ieri con Zaccheo versione ottimo.
Quando Cirilli in una conferenza stampa denuncia strane ombre sui rifiuti, fa accuse senza accusati è figlio di quella cultura che cerca demoni collettivi che somigliano a quelli delle illustrazioni di Dorè sulla Divina Commedia ma che nulla hanno a che fare con il vero.
Il pensiero liberale non prevede certezze ma dubbi, non presuppone le virtù di chi scrive ma le debolezze di chi pensando cerca di comprendere. Ci sono corporazioni, quella dei giornalisti è terrificante perchè vorrebbe il monopolio del sapere le cose, che continuano a minare la libertà di ciascuno in nome di privilegi di pochi.
Debbo ringraziare Cascio per la forza della sua dedica, per il coraggio che ha messo davanti ai luoghi comuni, alle sentenze scritte prima sui giornali.
Abbiamo la classe dirigente più vecchia del mondo, perchè non abbiamo un partito liberale di massa che si confronta con chi vorrebbe conciliare libertà con giustizia sociale non uccidendo in nome dell’una l’altro.
Dopo tanti elogi dei dittatori, dei tiranni, dei preti, dei loro lacchè dei regimi anche in questa terra nata anarchica c’è chi ama la libertà.
Lidano Grassucci
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