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Latina. Una tesi di laurea sulla storia del PCI locale. Dario Petti: «È falso che il nucleo iniziale fu nei Lepini. Tutto iniziò dal sud pontino»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Dario Petti, autore di una tesi di laurea dal titolo
"Il PCI nella provincia di Latina 1921-1956". Un lavoro di cui questa provincia aveva bisogno...
«È la ricostruzione storiografica del PCI. L'originalità è che mancava una ricostruzione
sistematica, fino ad oggi tutto era sempre basato sulle testimonianze, sulla memoria
dei vecchi dirigenti. In questo caso si fa proprio una ricerca d'archivio: l'Archivio
di Stato di Latina, la Fondazione Gramsci di Roma, le carte della polizia. Il
materiale è interessante. Ci sono le discussioni sulle proposte di Togliatti.
La federazione di Latina è riottosa, legati a vecchi schemi. Il filo conduttore
è questo: la lenta affermazione della linea del cosiddetto partito nuovo,
contro quell'impostazione da puri e duri. E gli ispettori erano erano tutti
di primissimo ordine: Lucio Lombardo Radice, Tonino Tatò, che poi sarà
collaboratore stretto di Berlinguer. Una documentazione molto ricca, anche
statisticamente parlando». Ed ora anche altri partiti? «Nel nostro territorio
la storiografia partitica è ancora piuttosto fragile. Penso che ora sia il caso
di avviare un percorso in questo senso. Non dobbiamo pensare solo alla bonifica».
C'è anche un dato curioso che rilevi...
«Sì. È falso che il nucleo iniziale fu nei lepini. Tutto iniziò dal sud della provincia».
E ora pensi alla pubblicazione... «Sarebbe importante, un'ulteriore vetrina».
Biagio Genovesi
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