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Latina. Deposito di scorie nucleari. Ajmone Finestra: «È una pericolosa servitù che durerà decine di anni. Io mi ci batto da sempre»
«Nel decennio in cui sono stato al Senato della Repubblica come rappresentante della Provincia di Latina una delle battaglie che ho portato avanti con più convinzione è stata quella contro il nucleare». Parla l'ex sindaco di Latina Ajmone Finestra. «Conosco molto bene l’argomento, ho fatto decine di interventi e ho relazionato più volte in commissione su questa vicenda, che si concluse, è bene ricordarlo, con una consultazione popolare referendaria che sancì la chiusura delle centrali nucleari in Italia e che significò per questa Provincia la fina di una servitù pesantissima durata 30 anni con ben due centrali nucleari operative (Garigliano e Borgo Sabotino).
Oggi mi ritrovo ad intervenire su questo argomento a causa della gestione a dir poco approssimativa che c’è stata sulla vicenda del Deposito di scorie nucleari da parte del Sindaco e dell’Amministrazione che governa la nostra città.
Ho aspettato qualche giorno ad intervenire per avere un quadro più preciso, ma soprattutto nella speranza che la sensazione avuta (e che è di molti) su di un “baratto”, fosse solo un errore di interpretazione. Purtroppo questa sensazione, lette le ultime notizie di oggi, non solo non è sparita, ma si è rafforzata. Oggi questo territorio si ritrova con la concreta possibilità, che è quasi una certezza, che per i prossimi decenni sarà sede di un deposito di materiali radioattivi. Una nuova terribile, pericolosa servitù!
La cosa sconcertante che traspare è che il Sindaco e l’Amministrazione Comunale avrebbero avuto sulla vicenda una posizione accomodante e spesso ambigua perché con la Sogin SpA era in corso una trattativa per la cessione di alcuni terreni a favore del Comune sui quali sarebbe previsto parte del “faraonico” progetto di un porto.
Ci ritroviamo di fronte ad un Sindaco e ad una Amministrazione che da una parte dovrebbero tutelare l’incolumità dei propri cittadini, l’ambiente in cui vivono e in cui crescono i loro figli, stare dalla loro parte, prendere e fare proprie le loro esigenze. Dall’altra invece porterebbero avanti una trattativa con la Società che ha chiesto l’autorizzazione per realizzare un deposito di scorie nucleare sul territorio, per avere una cessione di terreni a favore di un progetto “faraonico” con l’intervento di privati e in cui sono previsti oltre che al porto, migliaia di metri cubi di residenziale e commerciale.
Sintetizzando, è molto forte la sensazione che questo territorio sarà costretto alla servitù, che durerà decenni, di un deposito di scorie nucleari in cambio di qualche migliaia di metri quadrati di terreni per poter costruire un paio di centri commerciali e qualche decina di appartamenti.
Un deposito di scorie nucleari che oggi viene a gran voce classificato come solo ed esclusivamente per i materiali radioattivi provenienti della Centrale in smantellamento, ma che nessuno può garantire che in un futuro, di fronte ad una qualsiasi emergenza (siamo il paese delle emergenze!), con qualche bel decreto governativo su misura, non diventi la soluzione dei tanti problemi nazionali sui materiali radioattivi.
Ritengo che ci troviamo ad avere un Sindaco che per questo motivo si trovi di fronte ad un evidente conflitto di interessi. Un conflitto che è tra l’interesse al bene pubblico della comunità che governa e l’interesse a realizzare il “faraonico” progetto di un porto.
Il mio sconcerto personale è ancora più forte quando ricordo che quella stessa persona che oggi occupa la poltrona di primo cittadino, allora giovane Consigliere Comunale, veniva a chiedermi copia dei miei interventi al Senato contro il nucleare, per riproporli, con grande convinzione, all’interno del Consiglio Comunale di Latina. Queste sono situazioni che mi lasciano pensare molto e che mi preoccupano, prima intimamente, poi per quello che sarà il futuro della nostra comunità».
Mauro Cascio
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