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Latina. L'Isola che non c'è. Il Comune affossa una bella iniziativa. Luigi Gallo e gli organizzatori indignati. Ma fino all'altro pomeriggio...
Io la cosa la stavo raccontando così: c'era una volta una bella iniziativa, L'Isola che non c'è,
curata da un consigliere giovane, in gamba, di quelli che si dà da fare, per intenderci. Poi
arrivano i residenti cattivi, quelli che vogliono dormire e ti guastano la festa, i titolari
di altri locali, e altri generici rompiscatole. Latina
città del turismo diventa Latina la città che deve andare a letto presto e che l'indomani
deve andare a lavorare. Il finale che ti indigna, e per cui hai pronto titolo e articolo,
è: il Comune dà ragione a chi vuole riposare, a chi non vuole il rumore e la manifestazione salta. Queste le cose
che avevo capito. Ora, normalmente accade che uno le cose le scrive se le capisce.
Se non le capisce lascia perdere e passa ad altro. Che è successo? È successo, e giustamente,
che il consigliere di cui sopra, che ha un nome ed un cognome, Luigi Gallo, alza
un po' la voce, protesta e si arrabbia. Non faccio nemmeno in tempo a mandargli una mail
di solidarietà (non serve a nulla, ma magari fa piacere) che gli organizzatori
incontrano l'assessore. Il compromesso viene trovato: si fa la manifestazione, ma niente
musica, niente concerti. Letta altrimenti: una presa per il culo. Come se a me dicessero:
fai pure il tuo giornale, basta che non scrivi. Il consigliere di cui sopra, giustamente,
tace (ma quella lettera di solidarietà prima o poi gliela devo scrivere per davvero)
mentre il presidente Alfonso Macchiarulo annuncia le decisioni, dopo l'accordo. Senza
incazzarsi come dovrebbe. Non è un accordo, è una Caporetto. Insomma, l'Isola non ci sarà,
ma un pizzico di buon senso neppure...
Mauro Cascio
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