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Latina, rinnovo delle convenzioni e delle polemiche

Da alcuni giorni si rincorre la voce e la polemica sul rinnovo, per il 2001, delle convenzioni ai professionisti da parte del Comune di Latina. Il tema delle convenzioni a questi professionisti ha sempre suscitato forti discussioni. Questa volta il Sindaco di Latina Ajmone Finestra fa sentire la sua voce, inviando un dura nota diramata dal suo Ufficio stampa, e vuole così precisare che «1) Per l’ennesima volta va sottolineato anche a coloro che non ricordano o fanno finta di non ricordare, che la pianta organica del Comune di Latina prevede 1.600 dipendenti a fronte di una attuale forza-lavoro pari a 608 unità. Evidente dunque la necessità, per garantire l’operatività e la gestione dell’amministrazione, di ricorrere all’apporto di professionisti esterni attraverso il sistema delle convenzioni che rappresenta una specifica prerogativa del sindaco, così come recitano precise normative di legge. Fra l’altro all’atto dell’insediamento dell’amministrazione-Finestra, nel dicembre del 1993, la forza lavoro occupata nel Comune era pari a circa ottocento unità, ridottesi di oltre duecento nel corso degli ultimi anni. Il tutto a fronte di un aumento dei servizi voluti da questa amministrazione come l’informatizzazione degli uffici, lo sportello Informagiovani, lo sportello del Cittadino, lo sportello unico delle imprese, l’ufficio di piano, l’ufficio turismo, l’ufficio immagine&comunicazione, la pinacoteca, il pronto-bus. A maggior ragione dunque quella delle convenzioni appare come una sorta di strada obbligata per evitare la paralisi dell’attività amministrativa. Nello specifico, le figure professionali convenzionate sono fuori da schemi partitocratici e svincolate da lobby di varia natura. L’Amministrazione fra l’altro, com’è a tutti noto, ha già attivato una serie di concorsi: molti sono stati già conclusi ed hanno consentito l’immissione in ruolo a tempo indeterminato di trentacinque unità, molti altri sono in itinere e favoriranno a breve l’assunzione di ulteriori sessanta dipendenti. 2) Risulta singolare che una forza di maggioranza affronti il problema-convenzioni dimostrando di non conoscere la situazione appena illustrata e ribadita in sede di giunta. E’ evidente lo scorretto tentativo, a tre mesi dalle elezioni politiche, di mettersi in evidenza con un falso moralismo che di fatto danneggia le altre componenti della maggioranza ponendosi come primus inter pares all’interno della coalizione. Altrettanto curioso appare il fatto che “la linea espressa in maggioranza” (così come dichiarato da un consigliere comunale) non trovi poi rispondenza in una coerente presa di posizione: la stessa giunta infatti all’unanimità ha approvato il rinnovo delle convenzioni di cui si parla; giunta che, è bene ricordarlo, è organo fiduciario del sindaco e di nessun altro. D’altra parte le scelte ad oggi fatte dall’amministrazione non prevedono, come avvenuto in qualche altro Comune, convenzioni a parenti ed amici di partito. Nel panorama delle convenzioni di altri enti di cui poco o niente si parla, si potrebbero scoprire figure professionali dell’informazione che parlano delle stesse commentandole allegramente. 3) L’amministrazione è invece attenta alla qualità e alla produttività dei convenzionati i quali hanno dimostrato nel corso del tempo di apportare all’amministrazione stessa quel livello aggiuntivo di cui ogni azienda ha bisogno. Dare dei numeri non serve a nulla se gli stessi non vengono supportati da riscontri oggettivi su ciò che le convenzioni producono in termini di servizi. L’amministrazione, scevra da ogni interesse politico-elettoralistico, non può gestire le risorse interne con una logica che evidentemente e chiaramente qualcuno vorrebbe spartitoria».

Remigio Russo


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