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Aprilia. Acqualatina, tra treccartisti, disinformati e arruffapopolo. Claudio Fazzone: «Nuovi tentativi da sinistra di strumentalizzare tutto»
Ai microfoni di ParvapoliS Claudio Fazzone, presidente di Acqualatina.
È stata riconosciuta da parte del Tribunale l'inapplicabilità di alcune
clausole dei contratti. Qual è la situazione? «L'inapplicabilità porta
ad un peggioramento. Toglie di fatto la differenziazione del reddito
che era stata introdotta e cioé: chi ha un reddito più basso, inferiore a
14000 euro, deve pagare di meno e chi ha una seconda casa deve pagare di più.
Il Tar fa risparmiare le persone che hanno le seconde case. Non viene
toccato l'utile totale. Ma chi prima pagava di meno ora si vedrà aumentare
la bolletta del 12% circa. Ora c'è il ricorso al Consiglio di Stato. Le tariffe
forse torneranno così com'erano. Ma i cittadini lo devono sapere: si rischia,
ripeto, un peggioramento». Qual è la situazione attuale dei comuni che nei
mesi precedenti erano stati un po' critici nei vostri riguardi?
«I comuni appartengono all'Ato. L'Ato è l'ambito territoriale stabilito
per legge; una legge voluta dal governo Prodi. L'acqua la devono pagare tutti.
Questa la premessa. Ora, i sindaci che fanno storie sono quelli che vogliono
creare dei problemi. Il problema non è Acqualatina, noi abbiamo vinto
una gara per la gestione, anche questo ai sensi di legge. Quando qualcuno
dice: non bisogna pagare l'acqua lo dice per cavalcare l'onda del populismo.
Ma non si è amministratori seri quando si fa così. I sindaci di sinistra
che si lamentano perché non dicono e non ci fanno sapere quanto pagano nell'Ato
di Roma con l'Acea, e l'Ato di Frosinone? Ve lo dico io: il 15% in più rispetto a Latina.
Quindi queste polemiche sono strumentalizzazioni politiche, non problematiche
serie. La società deve fare investimenti, interventi innovativi; noi abbiamo
messo a norma i depuratori e il sistema fognario. Il problema successivo è che
devono pagare tutti. Perché c'è tanta gente che una volta non pagava l'acqua.
Questo bisogna dirlo. Allora bisogna fare un lavoro serio, certosino, per far sì
che tutti paghino. Pagare è giusto. C'è stato un miglioramento dei servizi. Se ci
andiamo a prendere i giornali di qualche anno fa vediamo che soprattutto di questo
periodo in questo territorio mancava l'acqua. Fare demagogia non serve».
Queste strumentalizzazioni quanto pesano? «Alcuni personaggi provano a cavalcare
i malumori di piazza. È ovvio che i cittadini si lamentino. Magari qualcuno
ha ragione. Se non si ha un servizio, le lamentele sono giuste. Ma se ci si lamenta
perché si paga una cosa che prima non si può pagava è infantile».
Andrea Apruzzese
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