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Latina. Sogin, domani il dietrofront di Zaccheo? Edoardo Castellucci (PdCI): «Davvero troppa la voglia di tacere e di confondere...»

«In merito alla questione concernente lo smantellamento (decommissioning) della Centrale di Latina come Comunisti Italiani riteniamo che c’è bisogno di fare chiarezza in quanto esiste una evidente volontà di nascondere le “cose”». Scrive Edoardo Castellucci: «Fare chiarezza sulla reale situazione della centrale di Borgo Sabotino significa dire le cose come stanno e le cose non stanno come dicono il Sindaco di Latina e la SoGIN. Le prospettive di riutilizzo del sito della centrale sono ZERO in quanto la possibilità che si realizzi il sito nazionale dei rifiuti radioattivi è estremamente remota. Sito nazionale che riguarderà solo i rifiuti di II categoria. La centrale di Latina funzionava con un reattore di tecnologia inglese a gas grafite (GCR-Magnox) alimentato con combustibile a uranio naturale metallico. Il combustibile irraggiato è stato inviato in Inghilterra per il trattamento di vetrificazione, concluso il quale rientrerà a Latina dove sarà depositato, visto che il sito nazionale non è ancora stato realizzato e al momento non è dato sapere quando questo avverrà. La grafite invece è ancora nella centrale. Pertanto, a differenza di quanto ci si vuole far credere, attualmente non c’è e non ci può essere alcun piano per lo smantellamento della centrale di Borgo Sabotino, il problema, non sono i fanghi o i rifiuti di II categoria, è la grafite che è all’interno della centrale e risulta attivata ed ha quindi una forte presenza di radiocarbonio. Non esiste al momento nessun piano per la grafite, anzi da voci, che vorremmo fossero confermate o smentite, il sito della centrale di Latina, essendo quello di maggior consistenza di rifiuti di III categoria (il 56% della quota nazionale), è destinato ad alloggiare anche quelli provenienti dal decommissioning delle altre centrali. Le perplessità nel merito della questione centrale e suo eventuale riutilizzo sono tante e a tutte bisogna dare una risposta, a questo si aggiunge un altro problema che secondo noi interagisce con la destinazione futura dell’area e del suo utilizzo. Ci riferiamo alla progettazione, fornitura e realizzazione dell’impianto di trasmissione di energia elettrica fra la Sardegna e la Penisola Italiana ( SAPEI ), più precisamente fra le stazioni elettriche delle centrali di Fiume Santo (Sassari) e Latina, il cui contratto è stato aggiudicato alla società Prysmian Cables & Systems (ex Pirelli Cavi). L’impianto avrà una Capacità di potenza trasmessa in corrente continua di 1.000 MW, con una Tensione di 500 kV, una Lunghezza del cavo sottomarino pari a 800 km e quella del cavo terrestre pari a 30 km con una Profondità massima di 1.600 m, questi parametri lo rendono il più grande collegamento mai realizzato al mondo. Un’altra servitù di cui il territorio di Latina si doterà e che inciderà sullo sviluppo futuro della città e della Marina, anche di questo non si è saputo nulla tranne che a cose già avvenute. Al punto in cui siamo arrivati, con tutte le incertezze che il caso centrale sta procurando ai cittadini, a fronte anche del collegamento di energia elettrica Fiume Santo – Latina, come Comunisti Italiani riteniamo sia fondamentale che i cittadini e le istituzioni siano investite del problema. Ci attiveremo, a livello Regionale e Nazionale, perché sia fatta chiarezza sull’attuazione di programmi e procedure che non possono essere sola esclusiva di amministratori inadeguati e senza scrupoli, ma soprattutto ci attiveremo affinché vengano espletati tutti i mezzi possibili per chiedere l’attuazione della procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) e verificare la fattibilità del piano di smantellamento della centrale e del progetto di collegamento di energia elettrica attraverso l’applicazione della Direttiva Europea 2001/42/CE sulla VAS (Valutazione Ambientale Strategica)».

Mauro Cascio


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