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Latina. Aeroporto. Vincenzo Zaccheo: «È un giorno molto importante. C'è da parte di tutti gli enti locali una volontà di lavorare»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS con Vincenzo Zaccheo, il Sindaco di Latina. Di fronte al parterre delle grandi occasioni, con la Giunta Comunale e la Giunta Provinciale al gran completo, insieme al presidente della Camera di Commercio di Latina, Vincenzo Zottola, al presidente di Federlazio, Marco Picca, al presidente di Confindustria Latina, Vincenzo Parnolfi, al presidente di Confartigianato, Loris Del Vicario, ieri mattina Comune e Provincia di Latina hanno firmato una delibera congiunta di sostegno allo studio che la Regione Lazio sta sviluppando sull'aeroporto militare Comani per la fattibilità di un aeroporto civile a Latina. Una delibera con cui Comune e Provincia, insieme alle forze produttive, dicono "si" alla realizzazione dell'aeroporto civile per il capoluogo pontino.
«È un giorno molto importante, perché si fa sistema sul piano istituzionale - esordisce Zaccheo - e insieme alle associazioni di categoria: c'è una volontà decisa e univoca per realizzare l'aeroporto della città di Latina, naturalmente studiando la compatibilità con l'esistente aeroporto militare e con il territorio circostante, affinché il nuovo aeroporto civile sia un servizio e non una servitù, in quanto non può essere estrapolato dal contesto dell'intermodalità: non avrebbe infatti senso realizzarlo senza un collegamento longitudinale e trasversale. Quando verificheremo le conclusioni dello studio che la Regione Lazio sta svolgendo per il Comani, valuteremo; è certo che l'aeroporto è un servizio e come tale deve prevedere anche un sistema integrato infrastrutturale. Noi abbiamo voluto svolgere questa riunione congiunta delle due giunte - provinciale e comunale - presso la sede della società Slm, in cui il Comune ha un capitale pari al 95%, per dare un segnale: qui c'è l'Intermodale, a poche centinaia di metri c'è la ferrovia, vorremmo qui un aeroporto che si integri alla intermodalità, ma soprattutto vogliamo un sistema infrastrutturale che migliori le condizioni per le nostre industrie e per i comparti turistici ed agroalimentare».
È un aeroporto che non può prescindere anche dalla nuova Pontina?
«Voi sapete che io ho contrastato il precedente tracciato del Corridoio Tirrenico, ma abbiamo bisogno di due sistemi migliorativi sul piano infrastrutturale, di cui uno è longitudinale. Non mi interessa dividere in due la provincia di Latina, pensando egoisticamente ad una "super Pontina" a pagamento che colleghi Roma a Latina, creando anche problemi; a me interessa un sistema che colleghi il Garigliano ad Aprilia, fino all'aeroporto di Fiumicino, come prevede il progetto del Corridoio Tirrenico Meridionale, ma che soprattutto colleghi questa nostra provincia ad un'infrastruttura di valenza europea. E poi a me interessa soprattutto collegare questo territorio, attraverso delle bretelle trasversali, all'autostrada del Sole. Questo sistema infrastrutturale esalterà le potenzialità del nostro territorio, perché nel passato si è pensato a questo nostro territorio come un territorio industriale, non pensando prima di creare delle condizioni infrastrutturali: uscendo dalla Cassa del Mezzogiorno abbiamo subito poi un processo di de-industrializzazione. Oggi vogliamo fare sistema perché i progetti di sviluppo futuro devono essere condivisi da tutti i diversi livelli istituzionali; ma vogliamo anche ascoltare i pareri e le volontà del mondo produttivo. Credo che questo sia un punto per iniziare a ragionare con la Regione che, anche nella recente Finanziaria, è sempre più romano-centrica e non dispensa risorse sui territori provinciali (dove aumenta invece la pressione di contributi per Roma) e non crea le condizioni per dare un aiuto ai territori provinciali sempre trascurati in questi decenni».
L'altro tema caldo - nei confronti della Regione - è quello dei rifiuti: dall'ultimo Consiglio Regionale tenutosi pare emergere l'ipotesi di un ampliamento della discarica di Borgo Montello.
«Ma io non la farò ampliare: il Presidente Marrazzo non se lo deve neanche sognare. Non solo: l'ho diffidato ad autorizzare delle richieste che noi abbiamo già negato (per quanto riguarda alcuni impianti di differenziazione sul nostro territorio) perché ci deve dire quale è il piano regionale dei rifiuti: se è ancora valido il piano che prevedeva un termovalorizzatore in ogni provincia del Lazio (che ritengo un fatto di civiltà rispetto alle discariche), o se vuol condannare Borgo Montello, Le Ferriere, Borgo Bainsizza, Borgo Santa Maria a discariche perenni. Se non condivide quel piano regionale, allora quale è il nuovo piano? Certo non si risolve il problema trasferendo i nostri rifiuti a Colleferro, che aumenterebbe anche la pressione per i nostri cittadini del prezzo del conferimento della nettezza urbana. Io credo che vada fatto un ragionamento: sono quindici mesi che io scrivo al Presidente Marrazzo per avere un incontro, o almeno una risposta. Almeno mi dica "Non ti voglio incontrare". Se questo è il metodo di confronto istituzionale, credo che siamo sulla strada sbagliata. Io non ho detto che voglio confliggere con il Presidente Marrazzo: mi rendo conto che - anche per strumentalizzazioni subite (e lui ne è stato protagonista in passato) - potrebbe accendersi una guerra, ma noi non vogliamo fare guerre, vogliamo risolvere i problemi, quindi dò la mia disponibilità alla risoluzione della questione dei rifiuti, che non riguarda solo Latina ma un bacino molto più esteso, anche altre province, perché sapete bene che Anzio e Nettuno conferiscono i rifiuti nelle nostre discariche. Noi abbiamo esercitato una sorta di solidarietà istituzionale nei confronti dei 33 Comuni pontini, abbiamo subito questa servitù, ora ci devono dire cosa intendono fare, altrimenti dovrò provvedere alla discarica per Latina e solo per Latina».
Andrea Apruzzese
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