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Latina. Terme, la vergogna del centrodestra. Giuseppe Pannone (Margherita): «Progetto faraonico venuto giù come un castello di sabbia»

«L’atteggiamento di indifferenza assunto dall’Amministrazione Comunale sul tema Terme di Fogliano ha tanto il sapore di una diserzione o di un’omissione di atto dovuto, che fa sorgere il legittimo sospetto che ci siano attorno alla questione interessi troppo grandi. Di fronte ai dubbi sollevati da molti e alle interrogazioni, il Sindaco non risponde e sceglie la strategia del silenzio». Scrive Giuseppe Pannone, consigliere della Margherita: «Nonostante la gravità del fatto, sia dal punto di vista politico che da quello economico e sociale, Zaccheo preferisce nascondere la testa sotto la sabbia. Ma in ciò trova anche dei sodali, dato che né l’Amministrazione Provinciale (proprietaria del 14% delle quote) né il Commissario liquidatore della società Terme (nominato, guarda caso, direttamente da Zaccheo) hanno ritenuto di difendere i propri interessi e gli interessi della comunità. È l’ennesimo progetto faraonico sbandierato dal centrodestra ed abbandonato a se stesso, come un figlio disconosciuto. Un altro pasticcio che, tra commissariamenti, denunce e sprechi evidenzia una trascuratezza preoccupante. Zaccheo non si può nascondere ma deve dare delle spiegazioni, chiare, coerenti e convincenti all’intera città. Deve spiegare perché l’Amministrazione si costituisce sempre in giudizio come parte civile in tutti i procedimenti (anche quelli meno rilevanti) ma proprio sul tema Terme rifugge da ogni posizione. Il 12 giugno l’Amministrazione doveva dare risposte in aula a seguito di apposita interrogazione, ma ha preferito mantenere un comportamento reticente e quasi omertoso. È una caratteristica del nostro Sindaco, grandi proclami e conferenze stampa quando si tratta di annunciare mirabolanti e fantasiose idee, negli altri casi strategia dello struzzo! Per queste ragioni ho ripresentato un’apposita interrogazione urgente, con la speranza che una volta tanto, ci sia uno scatto d’orgoglio da parte del primo cittadino per rispetto a se stesso, ma, soprattutto, per rispetto della comunità».

Mauro Cascio