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Latina. Piano Regionale dei Rifiuti, presentate le linee guida della Regione. Domenico Di Resta: «Chiuderemo subito la discarica di Montello»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS con l'on. Domenico Di Resta, consigliere della Regione Lazio. Sono state presentate ieri dall'on. Di Resta e dall'on. Claudio Moscardelli le linee guida della Regione Lazio per il Piano regionale dei rifiuti: tra le novità più importanti figura la decisione di chiudere definitivamente (ma non subito) e di bonificare la discarica di Borgo Montello (che però nel frattempo va ampliata per sopperire alle necessità, in attesa che vengano realizzati gli impianti e le piattaforme integrate per la gestione della raccolta differenziata); un ulteriore sviluppo della raccolta differenziata, con il 75% fissato dal decreto Ronchi visto non più come un punto di arrivo, bensì di partenza; la drastica riduzione del numero dei termovalorizzatori nella regione. Questi ultimi scendono infatti da sette a quattro: due sono già funzionanti (Colleferro e San Vittore) e saranno ampliati, mentre altri due saranno realizzati ex novo nella provincia di Roma. Nessun impianto è quindi previsto in provincia di Latina, dove andranno invece realizzate le due strutture per il trattamento dei rifiuti provenienti dalla differenziata e per la produzione del cdr (combustibile derivato dai rifiuti). Una sarà posizionato nell'area nord ed una nell'area sud della provincia, entrambe in zone industriali. Nel corso dei prossimi anni saranno inoltre sempre più incentivate le industrie a realizzare i loro prodotti in maniera da essere riciclati o smaltiti più agevolmente. Le linee guida del piano saranno analizzate da settembre in una conferenza programmatica di cui saranno protagonisti Regione, Province e Comuni.
«Pur non entrando ancora nello specifico, che sarà affrontato dalla conferenza programmatica a partire da settembre - spiega l'on. Di Resta - il piano regionale dei rifiuti fa una scelta di fondo, che è quella di puntare decisamente sulla raccolta differenziata, realizzare impianti che siano totalmente sicuri per la salute dei cittadini, ed innovativi dal punto di vista delle tecnologie utilizzate. Il punto principale è che non verranno realizzati termovalorizzatori nella nostra provincia, ed in questo modo si potrà ottimizzare l'uso di quelli già presenti nella nostra regione, con una riduzione dei costi, e senza gli ulteriori aggravi in tariffa che deriverebbero dalla costruzione di un nuovo impianto che non ha motivazioni economiche. Oltre a questo, vi è la possibilità di chiudere, da qui a qualche anno, il sito di Borgo Montello, ove non prevederemo altri interventi legati al ciclo dei rifiuti».
Nel frattempo è però previsto l'ampliamento del sito.
«Noi dobbiamo avviare da subito la realizzazione degli impianti per la produzione di cdr, che poi andrà portato nei termovalorizzatori esistenti. Prima facciamo questo, prima possiamo liberare Borgo Montello. Il centro destra, piuttosto che continuare a fare manovre propagandistiche, o a fare ordinanze che si sa che non reggono e quindi il giorno dopo vengono smentite, dovrebbe iniziare a costruire impianti per la produzione di cdr, a realizzare gli impianti e le piattaforme per riciclare i rifiuti che vengono dalla differenziata. In questo modo, da qui a un anno, un anno e mezzo, si può iniziare a ridurre gradualmente i rifiuti che vengono portati in discarica ed entro il 2010, che è l'anno entro il quale dovrà andare in regime tutto il sistema, procedere alla chiusura della discarica stessa».
Le polemiche di questi giorni erano solo politiche?
«Credo che ci siano due questioni: una è di ordine generale, nel senso che questo centro destra in provincia di Latina, invece di confrontarsi a livello istituzionale, punta a fare solo opposizione. In modo particolare la Provincia lavora quotidianamente solo per fare opposizione alla Regione. Non è serio e non è utile per i cittadini. Oltretutto Marrazzo, nonostante la posizione di commissario, che gli potrebbe consentire di assumere decisioni senza confrontarsi, ha deciso di istituire una conferenza programmatica con la partecipazione di tutti gli enti locali e le associazioni e di istituire una cabina di regia nella quale ci saranno, oltre la Regione, le province e i comuni. Dobbiamo dire che nel passato il vecchio piano non ha trovato il coinvolgimento di nessuno: credo sia stato solo notificato, nonostante all'epoca ci fossero maggioranze omogenee».
Con il conferimento dei rifiuti al termovalorizzatore di Colleferro, ci possono essere degli aumenti in tariffa?
«Ci sarebbero se si portasse avanti il progetto del centro destra. Così invece andiamo ad ottimizzare gli impianti esistenti e abbiamo la possibilità di ridurre i costi per i cittadini. Il centro destra ci deve dimostrare che questo produce un aumento dei costi, ma in genere lo fa dicendo che tutti i rifiuti verrebbero al termovalorizzatore di Latina. Questo non è possibile, perché mentre i rifiuti - in quanto tali - sono obbligati ad una scala provinciale (per cui il comune di Castelforte, che è a pochi chilometri da San Vittore, è costretto a venire a Latina per portarli alla discarica provinciale), per quanto riguarda il cdr, una volta trattato, non ha più questo limite provinciale, e quindi chi convincerà Castelforte a portarlo a Latina, facendo centoventi chilometri, piuttosto che a San Vittore, facendone poche decine? E quindi il piano del centro destra si basa su una evidente non valutazione dei costi, a meno che non si voglia fare poi del termovalorizzatore di Latina un elemento che attrae rifiuti da tutta Italia; ma non credo sia questa la connotazione che si vuole dare a questa provincia».
Nell'assestamento di Bilancio è stata anche aumentata da 70mila a 300mila euro la dotazione di Arpa Lazio per monitorare il sito nucleare della ex centrale di Borgo Sabotino.
«Era un impegno assunto già con un ordine del giorno in sede di Finanziaria. Anche nell'ambito di un assestamento di Bilancio che purtroppo è stato fatto molto di tagli, per rispondere alla difficile situazione del deficit sanitario, abbiamo chiesto e ottenuto questo risultato che permetterà di avere un monitoraggio sull'area della centrale e che credo possa dare ulteriore certezza rispetto alla situazione delle settimane scorse, in cui mi pare che il Comune di Latina abbia ceduto la sovranità dal punto di vista della valutazione della situazione ambientale. Con questo provvedimento costruiamo le condizioni per riprenderla, a tutela dei cittadini e della loro salute e delle loro prospettive».
Lo scontro istituzionale tra Comune e Provincia di Latina da una parte e Regione Lazio dall'altra sulla questione dei rifiuti non accenna però a placarsi. Anzi, sembra decisamente riaccendersi. Dopo le ordinanze prima emesse e poi rinviate dal sindaco Zaccheo che impedivano ai comuni esterni alla provincia pontina (principalmente Anzio e Nettuno) di conferire i rifiuti a Borgo Montello, nella serata di ieri una nota emessa dalla Regione sottolinea che «nonostante il colloquio tra la Presidenza della Regione Lazio ed il sindaco di Latina, il commissario straordinario per l'emergenza rifiuti deve prendere atto della posizione assunta dal massimo rappresentante dell'amministrazione locale, che appare condotta da sterili logiche di polemica politica piuttosto che da principi di collaborazione istituzionale».
Dopo aver rassicurato le popolazioni di Anzio e Nettuno che «nessuna emergenza ambientale c'è e ci sarà nei territori delle province di Roma e Latina», la nota sottolinea che «l'ufficio commissariale procederà a revocare ogni atto messo impropriamente in campo da soggetti istituzionali privi della necessaria competenza».
Andrea Apruzzese
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