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Latina. Ordine dei Giornalisti, addio. Una proposta di legge per la definitiva abolizione. Daniele Capezzone: «Spero in un dibattito ampio...»
Nel 1945, Luigi Einaudi scriveva a proposito dell’Ordine dei giornalisti:
«L’albo obbligatorio è immorale, perché tende a porre un limite a quel che limiti non
ha e non deve avere, alla libera espressione del pensiero. Ammettere il principio
dell’albo obbligatorio sarebbe un risuscitare i peggiori istituti delle caste e delle
corporazioni chiuse, prone ai voleri dei tiranni e nemiche acerrime dei giovani,
dei ribelli, dei non-conformisti».
Così la Rosa nel Pugno ha presentato una proposta di legge, più di sessant'anni dopo.
«Ci dichiariamo favorevoli ad un grande dibattito in Parlamento e
nel
paese che conduca all’abolizione, o comunque al superamento, dell’attuale Ordine dei
giornalisti».
«Dico al Presidente Del Boca», ha dichiarato Daniele Capezzone, «che sono pronto a raggiungerlo,
in questi giorni, per una discussione pubblica su questo tema, io con la mia proposta
e lui con la sua.
Scelga sede, data e modalità della discussione. Non chiedo di meglio che di poter
aprire questo dibattito, e lo ringrazio sin d'ora se accetterà».
Mauro Cascio
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