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Latina. Il gelato "artigianale" sbanca anche questa estate. La ricerca di Confartigianato e le iniziative a sostegno degli operatori di settore

Secondo i dati di Confartigianato, il settore del gelato artigiano è in buona salute. Tra giugno 2005 e giugno 2006 -ha dichiarato Ivan Simeone, Direttore della Confartigianato e Presidente del centro Studi “G. Toniolo”, riportando i dati di una ricerca della Confartigianato- il gelato artigiano è stato consumato in 340.000 tonnellate (circa 13 Kg pro capite), con un aumento di circa il 5% rispetto ai dodici mesi precedenti. Mentre al Centro-Nord se ne acquista un po’ tutto l'anno - con maggiori consumi in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna - al Sud si preferisce gustarlo soprattutto in estate. Le gelaterie artigiane -continua Ivan Simeone- al 31 marzo 2006, erano 33.392 con 85.203 addetti. realizzano il 56% della produzione nazionale, con un fatturato annuo di 3 miliardi di euro, e dal 2004 al primo trimestre 2006 hanno registrato un tasso di sviluppo del 3%. Nel Lazio –evidenzia Ivan Simeone- vi sono 2.733 gelaterie “artigiane” con un tasso di sviluppo pari al 8,2% ed occupano solo nel Lazio 6.690 addetti…un bel numero calcolando poi tutto l’indotto! Ai primi posti nelle scelte dei nostri connazionali si confermano i gusti classici: crema, cioccolato, nocciola. Tra quelli alla frutta, vince la fragola. I sapori più innovativi e fantasiosi sono invece preferiti dagli stranieri. E allora, via a ‘mantecare’ il gelato al gorgonzola, al salmone, ai funghi porcini, alle erbe balsamiche, alla torta di mele, ai fiori (soprattutto la rosa, l’arancio, il ciliegio, il dente di leone), all’ortica, al riso, al ‘bacio’, alla nutella. Passando per il vin santo, la ricotta, la crema gianduia, lo yogurt, il miele arancio, i cereali. Fino ad arrivare al “gelato caldo” e a quello quello azzurro “al Viagra”. E per accontentare i più piccini è molto diffusa la crema turchina del gelato ‘Puffo’. Ma, al di là delle miscele più o meno fantasiose, rimane una certezza: quella del gelato artigiano italiano è una ricetta semplice e genuina, rigorosamente freschi, senza conservanti ed additivi artificiali, e lavorati secondo le tecniche tradizionali senza insufflazione d’aria. Confartigianato, proprio per difendere questa ricetta dalle ‘imitazioni’, dalla contaminazione di sostanze a rischio (in particolare della presenza di OGM) e renderla immediatamente riconoscibile ai consumatori, rispetto al prodotto industriale, -puntualizza il Direttore di Confartigianato Ivan Simeone- ha chiesto all’Unione europea il riconoscimento del marchio europeo STG (Specialità Tradizionale Garantita). A tal fine, Confartigianato ha già presentato al Ministero per le Politiche Agricole il ‘disciplinare di produzione’ del gelato artigiano. La Confartigianato di Latina ha allo studio iniziative per incentivare l’attività del settore nella realtà pontina.

Biagio Genovesi


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