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Latina. Sui rifiuti un atteggiamento arrogante e sospetto della CdL. Loreto Bevilacqua: «Il territorio va liberato dalle tante servitù esistenti»
«In queste giorni la querelle sui rifiuti sta appassionando il mondo politico provinciale, dico giustamente visto l’importanza dell’argomento». Così Loreto Bevilacqua della Margherita. Sabato è stato pubblicato dalla stampa un documento unitario della CdL, che sostanzialmente accusa la Regione Lazio di voler penalizzare la nostra provincia. La prima riflessione che nasce spontanea è che da sempre la provincia di Latina lamenta una serie di servitù che andrebbero smantellate e la necessità di essere scevra da ulteriori interventi penalizzanti. Quando questo oggi si verifica, come nelle linee guida del piano regionale dei rifiuti, che non prevede servitù per la nostra provincia, gli esponenti della CdL se ne lamentano. Un atteggiamento a dir poco sospetto o quantomeno arrogante sull’arroccamento di posizioni preconcette, a costo di rendere ancora una volta i nostri cittadini succubi di decisioni contrarie ai loro bisogni ed alle loro aspettative. Questo perché la non realizzazione del termovalorizzatore a B.go Bainzizza era nel programma del centrosinistra che ha vinto le elezione regionale, quindi in linea con la volontà popolare. Nel merito del documento presentato dalla CdL è a dir stupefacente come le argomentazioni addotte siano semplici e poco efficaci. Si dice che bisogna rendere la provincia di Latina autonoma nel ciclo dei rifiuti per non essere penalizzata, questo è un falso. Basta vedere altre esperienze, in altre province italiane per sapere che il ciclo dei rifiuti si chiude con gli impianti intermedi e di produzione di cdr, non certamente promuovendo la costruzione di termovalorizzatori per ogni provincia. Il termovalorizzatore per essere competitivo deve avere una adeguata capacità di funzionamento che prevede una quantità di rifiuti che la nostra provincia non potrebbe avere se si adottasse una raccolta differenziata, spinta come al cuni comuni già fanno con ottimi risultati. In questo caso il termovalorizzatore sarebbe ancora più penalizzante perché aumenterebbero i costi di gestione che dovrebbero essere sopportati dai cittadini, al danno la beffa e questo sarebbe veramente troppo. La Regione Lazio infatti nel suo piano prevede una differenziata spinta e un numero di termovalorizzatori di quattro unità adeguati a soddisfare le esigenze del territorio regionale, non si capisce sinceramente perché la CdL ne voglia costruire di più. Si dice che se non si costruiscono i termovalorizzatori aumentano le discariche e bisogna ampliare quella di Montello. Nel piano regionale è prevista la chiusura delle discariche ed anche quella di Montello. E’ normale che nella fase intermedia i rifiuti bisogna pur portarli da qualche parte. Ma perché se si costruisse il termovalorizzatore nel tempo necessario alla sua costruzione ed al suo funzionamento di botto scompaiono i rifiuti? Nel tempo intermedio sicuramente bisogna far fronte con la discarica, quindi la posizione della CdL appare del tutto strumentale ed ingiustificabile. La verità è che il centrosinistra che governa la Regione Lazio ha saputo dare una risposta al problema rifiuti efficace ed in linea con una virata culturale di incentivare la raccolta differenziata, rispetto ad una non politica del precedente governo regionale di centro destra che aveva portato la nostra Regione, ad essere in senso negativo, la prima in Italia per i rifiuti in discarica, come dimostrano le statistiche. In questi giorni poi gira la voce che i rifiuti differenziati che vengono prodotti nel comune di Latina finiscono nella discarica. Se questo fosse vero sarebbe veramente da irresponsabili ed i cittadini che con sforzi stanno adottando la divisione dei rifiuti per differenziarli dovrebbero ribellarsi insieme a tutta la città alla q uale è stato fatto pagare un prezzo altissimo in termini economici, con l’aumento dei tributi con la scusa di differenziare.
D’altronde la Regione Lazio crede nella nuova stagione del problema rifiuti avendo messo a disposizione una cifra di 30 milioni di euro per incentivarla, di cui 1 milione già messo a disposizione della nostra provincia. Amministrazione Provinciale che per la verità ha messo ha disposizione autonomamente altre risorse per la differenziata. Purtroppo però sia la somma regionale che quella provinciale è stata data a tutti i comuni, anche a coloro che differenziano poco che anzi hanno preso di più, facendo venir meno la motivazione logica dell’iniziativa. Questo non è il modo per incentivare al meglio, ma dovrebbero essere premiati di più i comuni che hanno fatto sforzi per raggiungere risultati ragguardevoli. Spero che nel prossimo futuro l’Amministrazione Provinci ale voglia abbandonare i finanziamenti a pioggia con metodi che fanno pensare a forme clientelari, ma di premiare solo quei comuni che almeno superano il limite del 35% imposto dal decreto Ronchi. Spero che attorno ad un problema così importante ed urgente si mettano da parte le motivazione ideologiche o di arroganza come fanno gli esponenti della CdL e ci si confronti in modo serio e nella conoscenza attraverso le esperienze di altri che sono all’avanguardia. Se ciò non fosse ma si volesse continuare la polemica sulla costruzione del termovalorizzatore come l’unico rimedio allora questa posizione lascerebbe molti dubbi sulla volontà di un confronto che sia legato solo ed esclusivamente agli interessi del territorio e dei suoi cittadini».
Andrea Apruzzese
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