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Latina. Vale Rossi, Pedrosa e la politica da Gp. Alessia Tomasini su Il Territorio: «La nuova classe dirigente deve dimostrare di essere in pista»
Il nuovo deve succedere al vecchio. Non è solo una questione anagrafica ma di opportunità di crescita. I partiti sembrano aver concluso l’era d’oro qualche tempo fa. Le sovrastrutture e le gerarchie interne servono solo per mettere in pratica il manuale Cencelli della spartizione delle poltrone. A ridosso delle elezioni amministrative torna alla ribalta una questione determinante per un centro destra che, almeno a parole, è convinto di voler seguire la strada del potere e del governo di questo territorio. Ieri lo spagnolo Daniel Pedrosa nella gara di Moto Gp ha dimostrato di non aver paura di intaccare il fenomeno Valentino Rossi. Lo ha inseguito, gli è stato addosso sino all’ultimo giro, in tre occasioni ha azzardato un sorpasso da campione nonostante la curva non consentisse grandi manovre. Ha spinto sull’acceleratore, ha lasciato la frizione modulando velocità e tempistica, ha messo alla prova gomme e motore e poi è arrivato terzo. Il mondo della velocità è fatto di bravura ma soprattutto di coraggio. La riverenza non serve come in politica. Ci sono i big ma c’è anche la necessità di superarli. Per diventare imperatore di Roma si deve uccidere Cesare. Forza Italia, e l’Udc in questa fase di passaggio hanno un imperativo da rispettare e un impegno, quello con gli elettori, da onorare. I giovani devono uscire allo scoperto. I Fazzone e i Forte possono essere dei talent scout ma non cederanno mai il proprio posto. E’ la nuova classe dirigente che deve sapersi fare strada e dimostrare che in pista, come Valentino Rossi, c’è. Fazzone non ha trovato la porta aperta da nessuno ed è diventato leader incontrastato di Forza Italia. Ma ora deve essere capace di trovare nel mucchio qualcuno che sia capace di dare un volto ed un’identità al nord di una provincia che per paradosso ha tutti i referenti spostati al sud. Rossi alla fine della gara ha stretto la mano al suo avversario e antagonista. Un ragazzo di neanche 50 chili che sulla moto è un gigante. Si sono guardati negli occhi ed augurati buona fortuna. Nel prossimo moto Gp Rossi e Pedrosa saranno ancora uno dietro l’altro, a tagliare il nastro sarà solo il più bravo. Gli altri resteranno come Biaggi, lamentosi e incapaci di correre e di avere coraggio, ed oggi senza moto e senza ingaggio.
Alessia Tomasini
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