Venerdì 02/05/2025 
Parvapolis
categorie
Home page
Appuntamenti
Cronaca
Cultura
Economia
Politica
Sport


Parvapolis >> Politica

Sezze. Qui Il Territorio. I partiti hanno perso appeal, dedizione, elaborazione e iniziativa. Ecco come si sta organizzando il centrosinistra

“Rigenerazione politica e morale”. Lelio Grassucci traccia la linea. L’anno prossimo si vota a Sezze e il centro sinistra è ancora in cerca di un candidato a sindaco. Ma l’esponente storico del partito comunista prima e Ds poi ha già in mente una sua idea. Che parte però prima dalla politica, passa per il disegno complessivo della città, e approda alla scelta di un candidato. “La vicenda delle liste civiche ha fatto male dal punto di vista amministrativo – continua Grassucci – ognuno pensa a sé stesso, all’interesse personale piuttosto che a quello collettivo”. È a tratti anche amareggiato perché viene da una esperienza fatta di cose concrete, che hanno portato il paese lepino a grandi risultati, sciupati in anni di cattiva gestione della cosa pubblica e di mancanza di un progetto concreto per la città. “I partiti politici hanno perso appeal, dedizione, elaborazione e iniziativa”. Quello che serve, nell’idea di Grassucci, l’ex segretario della sezione di Sezze, che ha preso il partito nel momento della sconfitta e lo ha guidato a raccogliere il 53% delle preferenze alle scorse elezioni, salvo poi cedere la guida dei Ds al giovane Cristian Santia, è “un progetto sociale oltre che politico”. E poi il programma, che Grassucci sta elaborando ad un tavolo congiuntamente con tutte le forze del centro sinistra e ha intenzione di chiudere al più presto per dedicarsi alla scelta di un candidato condiviso e legittimato dal voto popolare tramite le primarie. “Ci vuole un progetto di sviluppo legato al piano regolatore generale e alle suscettibilità locali”. Non vuole inventarsi la luna, ma costruire una città vivibile. Una Sezze che sappia raccordare tutte le realtà territoriali. Innanzitutto Zoccolanti e Fontane devono diventare un vero centro direzionale. Il centro del paese: una bella piazza all’italiana con sotto i parcheggi al posto del monumento, che “Zarra ha distrutto senza risolvere il problema”. Un modo per collegare il centro nevralgico con la zona di Monte Trevi. Quella zona storica che nell’idea di Grassucci deve diventare un centro commerciale diffuso, con i negozi a far da cornice ad una piazza viva, che sappia aggregare la gente. Riqualificazione di Ceriara, con una identità di vita collettiva. Lo Scalo: è il polmone economico di Sezze. Perché lì insistono le aziende agricole. E anche per l’agricoltura Grassucci ha un’idea stravolgente. Innanzitutto creare una centrale ortofrutticola consortile, che metta in rete tutte le centraline che pure ci sono nella zona. Poi una borsa merci internazionale in modo che gli agricoltori sappiano dove è più conveniente andare a vendere le proprie merci. Ed infine un centro di orientamento culturale, con esperti che sappiano indirizzare i produttori sulle qualità del terreno, sugli umori del mercato e sulle tipicità della produzione. Ma il cavallo di battaglia dei suoi ultimi anni è la Città dei giovani. Una struttura complessiva di servizio con sala prove, sala lettura, sala ascolto e quanto può servire a sviluppare la creatività dei giovani. L’idea di Grassucci è quella di recuperare i contenitori esistenti, ristrutturarli e metterli a disposizione di giovani coppie e immigrati, che ora sono ghettizzati in scantinati angusti in alcuni casi. L’Ater dovrebbe fare un grosso investimento sul piano di zona 167 per la ristrutturazione complessiva del centro storico. La Regione Lazio ha già stanziato 20 mila euro per il progetto e il commissario Falco ha promesso di sostenere economicamente l’idea. “L’Unione può vincere”, dichiara Grassucci. E siamo arrivati al passaggio più difficile, quello delle candidature. Punta tuto sui giovani e a Sezze ce ne sarebbero, ma dovrebbero crescere ancora un po’ e quindi l’ex deputato comunista pensa ad un sindaco di transizione, uno che prenda questo gruppo e lo convogli verso il futuro del paese Lepino. “Io penso a Sesa Amici”, si sbilancia.

Teresa Faticoni


PocketPC visualization by Panservice