Venerdì 02/05/2025 | |
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Parvapolis >> Sport Latina. Qui Il Territorio. Siamo orfani del calcio, e sembra che non proviamo nemmeno troppo dispiacere. Iannuccelli: «Pensiamo al futuro» Latina Calcio addio. Sono oggi diecimila i cittadini di Latina che praticano con una certa costanza qualche attività motoria o sportiva ma non potranno più seguire una squadra pallonara di un certo livello. Siamo dunque in presenza di un rilevante fenomeno sociale che viene a meno, che tocca ogni segmento della collettività e che non può essere liquidato come conseguenza di una semplice cattiva gestione societaria. Lo sport attivo è diventato, e sempre più sta diventando, parte stabile del progetto di vita di giovani e anziani, uomini e donne, senza limiti di età, di provenienza geografica, di cultura, di abilità. La possibilità di accedervi viene concepita in forma diversa dal passato: attività non più riservata a pochi, ma diritto di tutti che si configura come espressione di un nuovo diritto di cittadinanza e di partecipazione attiva. Lo sport inteso come spettacolo vive una crisi profonda di valori ma non va dimenticato, è sempre presente. Il Latina Calcio è stato uno dei primi momenti unificanti della città, è sparito dalle scene tra l’indifferenza generale, un menefreghismo da far paura. Poche proteste, nessuna grande ribellione ad un flop incredibile della gloriosa società nerazzurra. L’aggressività si sostituisce troppo spesso al fair play in certe circostanze negative ma da queste parti nemmeno una retrocessione dalla C2 alla terza categoria ha risvegliato certi personaggi dal perenne torpore . Il business ad ogni costo impone regole spesso in contrasto con i principi fondanti dello sport, condizionando la vita degli atleti e dei club, soffocando la diffusione delle discipline di provincia ma nella ricca Latina qualcuno doveva mettere mano al portafoglio per salvare uno dei pochi momenti aggreganti, con ottomila persone che hanno riempito il Francioni ai tempi d’oro. Questo corto circuito è denso di conseguenze: si è rotto il tradizionale legame fra club e città. Dobbiamo allora diffondere e sostenere una nuova cultura dello sport. Lo sport latinense ha ancora molto da dare all'individuo e alla società, a condizione che si imponga una rinnovata cultura dell'attività sportiva e che il modello perseguito sia appunto quello aperto a tutti, che costruisce cittadinanza, partecipazione, formazione. Latina deve ricominciare da zero. Un salto verso il futuro. Ma come? Se si rende facile l'accesso agli impianti e alle attività, se nessuno è escluso dallo sport e lo sport può essere davvero per tutti che può essere un potente strumento di nuove politiche del benessere e dello sviluppo.La convivenza civile nelle nostre comunità, l'educazione dei giovani alla vita sportiva non deve avere, però, come modello il Latina Calcio, una pagina vergognosa che va chiusa per sempre. Si è toccato il fondo, colpa di Sciarretta, dei suoi collaboratori poco preparati, della classe politica ed amministrativa pontina, degli imprenditori insensibili a una città nuova, di tutti coloro che hanno snobbato una cosa molto importante. Lidano Grassucci |
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