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Latina. Un anno alla Regione. Domenico Di Resta: «Sulla sanità abbiamo ereditato una situazione disastrosa. La sicurezza è un problema»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Domenico Di Resta, consigliere
regionale dei Democratici di Sinistra.
Un anno di Marrazzo, un bilancio...
«Sì, è quanto faremo nella prossima Festa dell'Unità. Cercheremo
di fare un po' il punto. Un bilancio che presenta da un lato
un aggravamento della situazione di partenza. Pensavamo che
fosse difficile invece era una catastrofe, con risvolti
giudiziari e buchi che rischiano di pesare in modo incredibile.
Dall'altro c'è una politica di rinnovamento. Una forte
finalizzazione delle risorse intorno ad alcuni indirizzi
strategici: innovazione, ricerca, fondi produttivi,
distretti industriali, rurali, agroalimentari; e ancora i fondi
per il turismo, per il lido, per le opere pubbliche. Passata
questa prima fase, si tratta di avviare l'impegno per
alcune grandi opere infrastrutturali, a cominciare dal piano
dei rifiuti e dai lavori sulla Pontina».
Ma niente Corridoio Tirrenico e niente Termovalorizzatore...
«Non perdiamo nulla. A fronte di un progetto che non aveva finanziamenti,
che non esisteva, avremo un'opera che collegherà Latina e Roma, e ci
collegherà con l'autostrada. Per il Termovalorizzatore,
noi vogliamo chiudere la discarica di Montello e non aggravare
i cittadini con costi impropri».
In questi giorni c'è stata una polemica molto accesa sulla sicurezza.
Claudio Moscardelli ha avuto un'uscita piuttosto incauta, ed è stato
sommerso dalle polemiche. Lei che ne pensa? Rischiamo di pagare gli
effetti di un indulto affrettato?
«Ogni legge sull'indulto è per sua natura una legge tampone e non una
legge strategica. Ogni soluzione è sicuramente migliorabile. Ma era
necessaria. C'è una situazione che allarma, a Latina. Rispetto a questa
situazione non si possono chiudere gli occhi, scaricare con nessuno, tanto
meno alle forze dell'ordine; bisogna fare squadra, stare insieme».
Indulto e sicurezza, nessun rapporto? «Vedendo i dati nazionali stiamo
parlando di decine di case su decine di migliaia di persone. Quindi
non esageriamo».
Elisabetta Rizzo
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