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Latina. Qui Il Territorio. L'Integrità dell'Agro pontino. Lidano Grassucci: «Non dovevamo andare a difendere Israele, ma il lago»
I lagunari si sono sbagliati non dovevano andare a Tiro a difendere l'integrità territoriale del Libano e la sicurezza di Israele, ma dovevano andare a Sabaudia.
Le truppe che richiamano i fanti di marina della Serenissima sono i più adatti a muoversi nelle aree lacustri, come il lago di Sabaudia e sono anche repubblicani.
Su quelle acque va riportata la bandiera tricolore della Repubblica Italiana (che vale come l'integrità del Libano), lì vanno poste serie condizioni si sicurezza rimuovendo i pesci morti (certo non sono guerrieri di Dio, ma sono pericolosi uguale). E' del tutto evidente che un lago non può essere di uno: immaginate l'ilarità che desterebbe se un signore dicesse che: “il lago Tiberiade mi appartiene”; o un altro che sostenesse: “io ho il Garda”.
Non può essere di uno un lago. Perchè dentro c'è l'acqua che è di tutti, perchè poi bisogna rispettare la sua vita in rapporto con il mare, con le acque che entrano e quelle che escono.
Bisogna pulire gli argini, dragarlo, bisogna farlo vivere.
I lagunari dovrebbero intervenire ed issare al centro del bacino la bandiera dei tre colori. Dovrebbero difendere con le armi l'integrità di quel territorio. Anche gli argentini sostenevano che le Falkland erano le loro e si chiamavano las Malvinas. I ragazzi inglesi hanno rimesso le cose a posto. Ecco, rimettiamo le cose a posto.
Dicono, lo stato italiano si è venduto il lago. Anche il padre di un mio amico si è venduto Villa Bagiossi a Sezze. Fece un affare con un americano, solo che Villa Bagiossi era il cimitero di Sezze e lui non aveva titolo per venderlo.
Lo Stato italiano si vende le cose sue, il lago di Sabaudia era ed è della gente di Terracina, di San Felice, dei Lepini che per secoli quelle terre le hanno vissute e popolate. Poi il lago è anche della gente di Sabaudia che sulle sue sponde vi vive dagli anni '30. Lo Stato allora era il Re, che mi pare fosse piemontese e su queste terre ci avesse bazzicato poco.
Così come il Po è di piemontesi, emiliani, veneti, romagnoli. Il Po è della sua gente, come il lago di Sabaudia è della nostra gente. I lagunari del resto non hanno mai servito il Re, sono gli eredi dei soldati della Repubblica di Venezia. Repubblica significa cosa di tutti e non si può vendere, tanto che per la “repubblica” si muore in battaglia se c'è chi ne attacca la libertà, l'integrità.
Piuccio Faciolone era di Cori: “non era omo di lite, ma pe lo giusto si faceva accide”. Noi non siamo litigiosi, ma rivendichiamo che il lago è nostro, è della nostra gente, come tutto l'Agro pontino, come prima la palude e ospitiamo sulle nostre terre tanta gente che qui ha trovato fortuna, ma la terra, il lago è della gente di qui è della Repubblica.
Il Re poteva vendere il castello di Raconigi, le tenute di caccia della Savoia, non il nostro lago. Dicono: lo teneva il Papa. Noi, il Papa, lo abbiamo sempre rispettato come Ponte con l'aldilà, ma mai come Re. Perchè lui doveva testimoniare delle cose di Dio e non possedere le cose degli uomini. Per questo in armi lo abbiamo cacciato e mandato a svernare a Gaeta e non ce ne siamo mai pentiti. Giuseppe Mazzini, Carlo Armellini e Aurelio Saffi sono i nostri padri e non si sono venduti mai, ne hanno venduto la nostra terra...
La Repubblica non vende mai.
Lidano Grassucci
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