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Latina. La Regione snobba Zaccheo. Massimo Pompili: «È vero, non c'è dialogo istituzionale. Ma non date tutta la colpa alla sinistra...»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS con l'on. Massimo Pompili, vice presidente ed assessore all'Urbanistica della Regione Lazio, alla Festa dell'Unità a Latina per stilare il primo bilancio di un anno di giunta Marrazzo. «Parlano i fatti: nella Finanziaria del 2006 abbiamo conferito alla provincia di Latina finanziamenti per 37 milioni di euro, concentrati su opere medie e grandi, come viabilità, collegamenti, servizi urbani. Con la rimodulazione dei fondi Docup 2005-2006 abbiamo poi conferito alla provincia circa 22-23 milioni di euro: questi ultimi finanziamenti hanno la caratteristica di essere molto più finalizzati ad opere progettate all'interno dei comuni. A questo punto, per la provincia c'è la possibilità di riorganizzare questa massa di risorse all'interno di un progetto strategico complessivo che deve ridefinire le linee di sviluppo dei prossimi anni. Abbiamo fatto tutto questo pensando che la prima legge finanziaria e la rimodulazione del Docup 2005-2006 fossero molto importanti, potendo poi noi disporre di altre quattro leggi Finanziarie fino alla fine del mandato. Un altro segnale importante lo abbiamo già dato nell'assestamento di Bilancio del 2006: c'è un altro importante avanzamento in questa direzione, ovverol'attivazione di un mutuo, con la Cassa Depositi e Prestiti, per 100 milioni di euro per i prossimi tre anni, per l'edificazione del nuovo ospedale del Golfo, in un'area già di proprietà della Regione, ubicata nel Comune di Formia». Un tema caldo di questi mesi è quello relativo allo smaltimento dei rifiuti: il Piano regionale è stato presentato un mese fa, ma forti sono state le contestazioni delle amministrazioni di Latina, sia provinciale che comunale. Ieri il Sindaco di Latina, on. Vincenzo Zaccheo e il Presidente della Regione Lazio, on. Piero Marrazzo, si sono incontrati per discuterne. Qual è oggi la situazione? «Nell'incontro si è convenuto sulle linee di indirizzo che il presidente ha illustrato in consiglio regionale. Ora si tratta - nella conferenza programmatica che noi svolgeremo il 22 settembre, e a cui parteciperanno, e saranno protagoniste fondamentali, proprio le province - di puntualizzare gli indirizzi del piano e di concordare con gli enti locali gli aspetti specifici dell'attuazione dello stesso. Non c'è quindi nulla che esca fuori dalla linea di concertazione con gli enti locali territoriali». Le amministrazioni, sia provinciale che comunale, si sono anche "lamentate" di quella che sarebbe una scarsa attenzione istituzionale del presidente Marrazzo nei confronti del territorio. «I dati che citavo dimostrano esattamente il contrario; l'attenzione non si dimostra con un sistema di relazioni, che pure è importante in politica. Per irrobustire un sistema di relazioni è anche però necessaria una certa disponibilità reciproca: mi sembra che la Regione la sua l'abbia manifestata, attraverso gli atti che ha prodotto, soprattutto di carattere finanziario. Adesso noi dobbiamo metterci seduti (anche se capisco che, rispetto alle altre province del Lazio c'è una differenza di segno politico, ma questo non può essere ostativo ad un rapporto tra istituzioni) e capire come organizzare strategicamente queste grandi possibilità che noi abbiamo messo in campo per la provincia di Latina». Qual è la programmazione più immediata in merito alle infrastrutture per la provincia di Latina? «Il 25 è previsto un incontro tra il presidente Marrazzo e il ministro per le Infrastrutture, on. Antonio Di Pietro, ed entro dicembre dobbiamo produrre definitivamente una proposta per il nuovo collegamento tra Roma e Latina, garantendo da un lato il finanziamento di 360 milioni di euro già previsto dalla legge obiettivo portata avanti dal precedente governo, e dall'altro pensando a delle forme di attuazione di questo collegamento che attivino anche partner privati: è evidente che, per un'opera di queste dimensioni e caratteristiche, 360 milioni di euro pubblici non sarebbero assolutamente sufficienti».

Andrea Apruzzese

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