Venerdì 02/05/2025 | |
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Parvapolis >> Sport Latina. Qui Il Territorio. La città perde il calcio ma non lo stadio. Bisogna ripartire da questo dato per riqualificare gli spazi di aggregazione Latina perde il calcio ma non lo stadio Francioni. Può essere uno dei simboli, uno di quegli elementi che costituiscono l'anima di una città, la città creativa anelata da tutti i cittadini. L'impiantistica sportiva in città è carente, tre strutture coperte per scherma, boxe, tiro con l’arco sono in corso di costruzione da anni, nei pressi dello stadio, ma ancora non vengono completate. Mancano gli impianti sportivi di qualità come strumento per far crescere bene i giovani ma anche come risorsa potenziale per la crescita economica. La mancata realizzazione della piscina scoperta in via dei Mille comporta enormi problemi al team di pallanuoto che gioca in serie A2, portandosi ad Anzio. La nostra immagine di città creativa è legata allo sport, alla cultura, all'università, alla ricerca e all'eccellenza in genere. Dobbiamo sviluppare questo tessuto per valorizzare la leadership di Latina. Ma passando da un'altra strada. A Latina mancano spazi polivalenti e di aggregazione. Sennò i ragazzi non passerebbero il tempo nelle città mercato, che hanno sostituito la città vera. Rivitalizzazione dell'identità, risanamento ambientale e urbanistico, smilitarizzazione del lungomare con la fine del poligono di tiro a Foceverde, realizzazione di spazi culturali, ricreativi e piste ciclabili. Gli impianti sportivi devono essere anche centri di aggregazione sociale sul territorio pontino. Ed essere assegnati possibilmente ad associazioni sportive che abbiano titolo, non a società create ad hoc per ottenere i contributi. Negli impianti gestiti da associazioni sane organizzerebbe tornei a livello nazionale ed internazionale per attirare turisti e anche per portare le squadre i fuori dalla due idee ma chiare. La città non può permettersi di perdere lo stadio Francioni. Quando il Latina ritornerà a giocare ad alti livelli lo stadio dovrà essere concesso alla società non in regime di convenzione ma con un contratto di diritto perpetuo o di durata non inferiore a venti anni che dà a chi lo utilizza la stessa facoltà di godimento che spetta ad un proprietario, ma con due obblighi specifici: migliorarlo; corrispondere al proprietario un canone periodico. La ristrutturazione dell'impianto deve essere fatta a spese di chi lo gestirà perché il Comune non ha i soldi per farlo. Sugli impianti sportivi in città siamo carenti – come detto - e soprattutto non ci sono in tutta la città. Invece ogni quartiere dovrebbe avere il suo centro polivalente. Il concetto è anche legato il ritorno al cortile sotto casa, gli spazi ci sono dappertutto. E dove non ci sono ecco le scuole. I progetti della Città dei bambini prevedono il coinvolgimento delle scuole cittadine che, oltre a ospitare i bambini per il doposcuola, dovrebbero mettere a disposizione di tutto il quartiere il loro cortile, i loro campetti. Serve anche per evitare che i bambini si rincretiniscano con la Playstation...
Paolo Iannuccelli |
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