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Aprilia. Ribaltone, e Santangelo è di nuovo in sella. Rifondazione Comunista: «Che schifo, abbiamo appreso tutto il giorno dopo dai giornali»

«Anche questa volta la nuova trovata per risolvere la profonda crisi politica che investe il comune di Aprilia, l’abbiamo appresa dai giornali. Anche questa volta il sindaco Santangelo cerca di lavare in segreto i panni sporchi della sua fallimentare amministrazione, non più con la minaccia del ritiro delle deleghe ai famelici assessori, ma attraverso una ridistribuzione di poltrone che non fa intravedere niente di nuovo all’orizzonte; solita logica spartitoria , solita fame di potere anche solo presunto». Scrive Michele Azzerri di Rifondazione Comunista: «Il grande centro, o la grande “cupola”, come qualcuno già in sedi ufficiali l’ha definita, continua a manovrare dagli uffici o dai “gabinetti”, comunque sempre indisturbata e onnipresente e a metterci la faccia è solo lui, l’improbabile sindaco Santangelo. Di governare la città non se ne parla, il consiglio comunale continua ad essere svuotato di ruoli e funzioni, il degrado urbano, sociale ed economico assume proporzioni ingestibili. I protagonisti della nefasta operazione parlano di “governo di salute pubblica”, intendendo così scacciare lo spettro di un commissariamento, ma il disastro finanziario, lo sperpero del denaro pubblico, la rinuncia a prendersi la responsabilità di assumere la difesa e gli interessi dei cittadini nella gestione delle vicende A.SER. e Acqualatina (tanto per dirne alcune) dimostrano il contrario dunque più che di “salute pubblica “ ci sembra una scelta di “salute personale” di chi non è voluto scendere dalla giostra e di chi c’è saltato sopra al volo! Si è parlato in questi giorni anche della crisi della coalizione di centro sinistra, attribuendone le cause alla mancanza di una figura carismatica capace di raccogliere le diverse anime o alla “marginalità” del proprio impegno politico, ma la verità che facilmente salta agli occhi è che i centristi per opportunità non hanno mai voluto prendere posizioni nette, inequivocabili, limpide dentro e fuori l’aula consiliare, nè quando era il momento di esprimere un voto né quando si è trattato di sostenere le vertenze cittadine. Chi sceglie l’assenza non ha diritto di replica né può essere legittimato ad esprimere sentenze. Vorremmo invece conoscere , avere un confronto, anche conflittuale ma almeno chiarificatorio per sapere se le scelte dei personaggi sono anche quelle dei propri partiti e se così non fosse vorremmo vedere prese di posizione fuori dall’ambiguità. Rifondazione Comunista non è stata e non è disponibile ad ipotesi di ribaltoni perché questi rappresentano la negazione della politica come espressione della volontà dei cittadini per affermare il principio della politica come strumento di interessi privati e affaristici. Le dimissioni e il ritorno alle urne sarebbero la soluzione politica al fallimento della giunta Santangelo»

Rita Bittarelli


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