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Roma. In Massoneria il fratello di Romano Prodi. A Villa Medici Il Vascello anche Valerio Zanone, Massimo Bordin ed Antonio Maccanico...

Per la tradizionale celebrazione dell'equinozio d'autunno, che si svolge ogni anno presso la sede della Massoneria Italiana nella romana Villa Medici il Vascello, il Gran Maestro Gustavo Raffi quest'anno cambia tutto. Per anni ci sono stati storici imbalsamati, in conferenze sul Risorgimento che nelle prime file sentivi odore di naftalina. Era uno sgranare il rosario di tutti i "Fratelli" d'Italia, a cominciare da quel "fratello", Goffredo Mameli, che su "Fratelli d'Italia" eternerà il suo nome. Sì, perché ormai lo sanno anche i muri non universitari che tutti gli eroi del risorgimento furono massoni, da Giuseppe Garibaldi, che guidò il Grande Oriente d'Italia come Gran Maestro per qualche mese, a Giuseppe Mazzini, a Giuseppe Mazzoni (sembra un errore di battitura, ma Mazzoni, signo nominis, fu un patriota illustre e mazziniano di ferro). E ancora: Cavour, De Pretis, Caracciolo, Zambeccari, Cattaneo, Pisacane. Insomma, tanto per citare Giovanni Spadolini all'epoca era molto più facile incontrare chi non ne fece parte, tanto furono numerosi coloro che ne condivisero aspirazioni e sogni. Insomma, se la Massoneria nel mondo ha scritto tante belle pagine (l'idealismo tedesco dei "fratelli" Ficthe e Schelling, la rivoluzione francese, la rivoluzione americana e i fratelli George Washington e Beniamino Franklin, il cuore culturale dell'europa illuministica dei "fratelli" Mozart e Voltaire) in Italia abbiamo il destino di ricordare il Risorgimento, e quelle altezze culturali dei fratelli Carducci, Pascoli e D'Annunzio, prima delle persecuzioni fasciste, dei grigiori degli anni cinquanta, e degli scandali degli anni ottanta. Ora Raffi cambia pagina. C'è sempre un occhio al passato, nel presentarsi, nel raccontare. Il 16 settembre a cura del servizio biblioteca del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani verrà proiettata l'edizione restaurata dal film muto "La presa di Roma" del "Fratello" Filoteo Albertini, introdotta da Mario Musumeci del Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale. Ma soprattutto c'è la voglia di guardare al futuro e di declinare al presente i secolari valori dei "Fratelli", gli stessi che hanno fatto la storia della nostra civiltà e della nostra cultura. Così, oltre all'apologia liberale e laica di ieri, si parla e ci si confronta con la laicità di oggi. Lo si è fatto qualche settimana fa, ospiti Alessandro Cecchi Paone prima e Vittorio Sgarbi poi, lo si farà il 16 con Massimo Bordin, direttore di Radio Radicale, Oscar Giannino, vicedirettore di "Finanza e Mercati", Valerio Zanone (già segretario del Partito Liberale ed attualmente senatore della Margherita) e Antonio Maccanico, una vita spesa tra politica ed incarichi bancari. L'ospite d'eccellenza è Paolo Prodi, presidente della giunta storica nazionale, l'organismo che coordina l'attività degli istituti e degli enti di ricerca storica italiani. Fratello sì, ma di Romano.

Mauro Cascio


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