Venerdì 02/05/2025 | |
![]() |
categorie | ||
Home page | Appuntamenti | Cronaca |
Cultura | Economia | Politica |
Sport |
Parvapolis >> Sport Calcio. Latina. Un atteggiamento borioso ed arrogante Un atteggiamento arrogante quello del Latina Calcio. La violazione della clausola compromissoria è un fatto grave, una mancanza di rispetto verso le istituzioni sportive (Coni, Federcalcio, Leghe) che sono le uniche a dover e poter giudicare. L’affiliazione alla Figc comporta i previsti gradi di giudizio, andare oltre, alla giustizia ordinaria, è possibile solo se esistono vertenze di ordine economico. I casi di Como e Catania sono tra i pochi che vale la pena citare ma le decisioni prese da Tar e Consiglio di Stato, in caso di riammissione, comportano pesanti punti di penalizzazione in classifica. I legali del Latina hanno a che fare con una situazione disperata, lo hanno detto subito a
chiare note, ma la troppa conflittualità messa in atto dalla società nerazzurra pesa come un macigno. I dirigenti? Dilettanti allo sbaraglio, senza una strategia precisa, senza idee chiare, tanti sprovveduti a parlare di diritto sportivo e altre cose che non conoscono. Salvare il Latina era possibile, eccome. Prima sul campo, evitando una retrocessione assurda tra i dilettanti, poi mantenendo il titolo sportivo di serie D. Gli errori si pagano, eccome. Il Latina ha cambiato quattro allenatori, tre direttori sportivi, due direttori generali, utilizzato quaranta giocatori, demolito il settore giovanile, è passato da ottomila spettatori a duecento. Un record negativo, difficilmente battibile. La strategia societaria è sempre stata improntata al “volemose bene” con gli amici, completamente sprovveduti in materia calcistica, a ricoprire incarichi di responsabilità. I risultati si sono visti: il Latina è mestamente sparito dalle scene del calcio, una brutta pagina per tutta la città con ripercussioni di immagine sul piano nazionale. L’unico, e più importante momento di aggregazione, è finito in un amen. Colpa di una società che ha sempre affidato il tutto al caso e all’improvvisazione, senza mai programmare, priva di un contatto diretto con la gente, eliminando persino gli abbonamenti. Un flop sportivo colossale. La Latina degli anni 2000, la sua gente, la passione di 74 anni di storia, non meritava un trattamento così superficiale. Lo sport va gestito con criteri moderni, dinamici, intelligenti, non come un orticello privato da coltivare con pochi amici. Una brutta serata, quella di ieri, colpa di una società impreparata e non in grado di organizzare nemmeno un tavolo di confronto con gli organi federali. L’anno scorso l’ottimo Grassani di Bologna ci è riuscito a salvare il salvabile, perchè non ci si è rivolti a lui, dopo avergli pagato la parcella? Sono tante le domande inquietanti in questa vicenda scabrosa, con risvolti poco piacevoli per i tanti supporter che hanno girato in lungo e in largo l’Italia con lo stendardo nerazzurro, compiendo enormi sacrifici economici. E quel Pecorelli? Non abbiamo mai capito il suo ruolo, ammesso ne abbia avuto uno in questa estate di fuoco. Una considerazione: era meglio rispettare la giustizia sportiva e scrivere la parola fine. Adesso Latina è finita ancora una volta su tutte le cronache per fatti negativi e vergognosi . La riscossa di una città in difficoltà, con tanti posti di lavoro in bilico, il turismo che non decolla, la gente che emigra verso il nord, lotte intestine tra gruppi di potere, criminalità dilagante, poteva partire dalla sport. I cittadini assistono invece ad un ‘altra mazzata tremenda per colpa dell’assenza totale di tutte le forze politiche, amministrative e imprenditoriali ma anche di un club che non ha mai legato con la città. Quanto accaduto è lo specchio fedele di certe situazioni legate a clientelismo e poca professionalità. Una corretta e moderna gestione di una società sportiva è lontana anni luce da quella del Latina Calcio, dove razionalità ed organizzazione sono sempre mancate. Meglio ora un nuovo gruppo dirigenziale che possa ripartire da zero e dare linfa vitale a una squadra che, necessariamente, deve iscriversi alla terza categoria. Noi, dopo molti anni di assenza, rimetteremo piede allo stadio. Sarà un giorno importante, non mancate amici nerazzurri. L’aria sarà diversa, ci divertiremo.
Paolo Iannuccelli |
PocketPC visualization by Panservice |