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Roma. Attualità del laicismo. «Fare argine al clericalismo cattolico». In Massoneria Prodi, Zanone, Maccanico, Bordin, Teodori e Giannino...

“Attualità della questione laica nell’Italia di oggi”. Questo il titolo del convegno che si è svolto a Villa Medici Il Vascello a Roma il 16 settembre mattina per iniziativa del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani. “Le importanti questioni etiche, sempre più al centro della nostra vita quotidiana, non possono essere liquidate con l’imposizione di precetti che dall’esterno si sovrappongono alla libertà di coscienza degli individui”, ha detto il Gran maestro, Gustavo Raffi, sottolineando la necessità per la Massoneria di essere attivamente presente ed impegnata nella difesa e nell’affermazione della laicità come garanzia di diritti e libertà dei singoli contro le crociate di vecchi e nuovi integralismi religiosi. Il pensiero di Raffi è andato soprattutto alla scuola pubblica fondamentale nell’educare al pluralismo, alla libertà, alla democrazia contro le scuole private confessionali, che certamente non possono essere garanzia per la formazione di individui liberi. Se il prof. Paolo Prodi ha evidenziato come il cattolicesimo rappresenti la più alta affermazione dei valori umani contro le pericolose manipolazioni che oggi la scienza è in grado di compiere, di ben diverso indirizzo è stato il discorso degli altri relatori (Massimo Teodori, Valerio Zanone, Massimo Bordin, Antonio Maccanico, Oscar Fulvio Giannino), che hanno sottolineato il pericolo di una legislazione basata sull’identità tra peccato e reato, che vorrebbe bloccare la ricerca scientifica, trasformando la morale religiosa in legge dello Stato. Il pericolo del delinearsi di uno “stato etico” incombe sul nostro paese, anche grazie ai sostenitori che il Vaticano ha trovato tra “laici convertiti”, “atei devoti” e “miscredenti clericali” (quest’ultima espressione è di Maccanico). Il Vaticano ha così ottenuto, ad esempio, il finanziamento delle proprie scuole, o una legge come quella sulla fecondazione assistita (legge 40), dove l’embrione è più importante della madre. La maggior parte dei relatori ha polemizzato con la presunta antitesi tra laicità e laicismo, che vorrebbe la laicità vuota di valori e i confessionalismi religiosi nel ruolo di detentori del “vero” e del “giusto”. La religione, è stato anche più volte sottolineato, riguarda la sfera della vita privata e non può pretendere l’omologazione ad essa della vita collettiva. Allora, dovere dello Stato democratico è garantire libertà individuale, autonomia dei singoli anche contro la prevaricazione dei gruppi religiosi d’appartenenza. “Fare argine al clericalismo, deve essere oggi l’impegno dei laici, contro l’offensiva clericale dovuta alla paura di perdere il potere economico -ha detto massimo Bordin- che come Zanone e Teodori, ha sottolineato l’astoricità del concordato, considerato un tabù anche all’interno di forze che si proclamano laiche o da quei conservatori che pur prendendo a modello gli Stati Uniti, dimenticano che lì le chiese sono finanziate dai fedeli e non dallo Stato. Oscar Fulvio Giannino, ha polemizzato con gli schieramenti di centro-destra e centro-sinistra (“miopi e ciechi”) che hanno aperto una gara al rialzo anche al loro interno, presentandosi come i migliori garanti per la Cei. Oggi siamo di fronte ad una questione laica perchè è in atto una “ondata antilaica” (ha detto Massimo Teodori), voluta dall’ecumenismo mass-mediatico di Wojtyla, impegnato contro la secolarizzazione e la libertà dell’individuo. E che oggi Ratzinger, suo ex prefetto della dottrina della fede, continua. Contro la regressione dei confessionalismo bisogna impedire che la religione invada la sfera pubblica. È questo il più alto valore che il laicismo ha realizzato con la secolarizzazione delle istituzioni pubbliche. Questo ”modo di essere della società libera” non può essere messo in crisi asservendo lo Stato alle fedi e ai loro potentati.

Maria Mantello


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